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L’aspetto più interessante delle maglie da calcio, negli ultimi anni, è la capacità di inglobare elementi nuovi, inaspettati: per esempio, trame che richiamano architetture cittadine, oppure pattern che ricalcano motivi tradizionali di un Paese, o più semplicemente grafiche che sembrano arrivare da una collezione di BAPE. I brasiliani del Corinthians, nella loro nuova terza divisa, si sono però superati: non avevamo mai visto degli ideogrammi giapponesi ornare tutto il fronte maglia di un club di calcio. Cosa c’entrano Brasile e Giappone? È presto detto.
Con il partner tecnico Nike, il Corinthians ha deciso di celebrare il decennale del Mondiale per club vinto dieci anni fa: era il 2012, e la squadra paulista, da detentrice della Libertadores, sconfisse il Chelsea campione d’Europa – resta l’ultimo successo nella competizione di una squadra non europea. La partita, decisa da un gol del peruviano Paolo Guerrero, visto a lungo in Bundesliga con le maglie di Bayern e Amburgo, venne disputata a Yokohama, in Giappone: il nesso con il Paese nipponico è così sapientemente reso in questa maglia elegante, con gli ideogrammi, in nero, che riempiono a distanze regolari l’intera divisa, in color crema.
Il design è di sicuro impatto: è una di quelle divise realizzate per il campo – il Corinthians l’ha indossata per la prima volta nella sfida di campionato contro l’Athletico Paranaense, vinta 2-1 – ma con la forza di propagarsi anche fuori, diventando una di quelle maglie da collezione in grado di imporsi come capi perfetti per il tempo libero e per esprimere uno stile assolutamente unico. Senza che nulla sia lasciato al caso: quegli ideogrammi che all’apparenza possono sembrare semplicemente un pretesto estetico, hanno invece un preciso significato – sono la traslitterazione di «Ecco il Corinthians». Altro dettaglio interessante è il posizionamento, all’interno del colletto, di una bandiera giapponese.
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Diventare un club cool, fuori dal campo
Il Corinthians, squadra di San Paolo, è una delle formazioni più importanti del Brasile: ha vinto sette volte il campionato nazionale, terzo in questa particolare classifica, una volta la Libertadores e due l’Intercontinentale/Mondiale per club (nel 2000, infatti, fu invitato al torneo non in quanto vincitore della Champions sudamericana ma come campione del Brasile in carica). Il suo nome rievoca una delle esperienze più particolari nella storia del calcio: la Democrazia Corinthiana, un periodo a inizio anni Ottanta in cui si impose un’autogestione dei giocatori, su scelte di campo e non, proprio ricalcato su un modello di democrazia. Quella squadra, che vantava come personaggio di spicco Sócrates, vinse il campionato Paulista per due anni di fila. Più recentemente, il Corinthians è stata l’ultima squadra di Ronaldo il Fenomeno, prima del suo ritiro nel 2011.
Al di là del blasone, negli ultimi anni Nike e il Corinthians hanno lavorato in modo da sviluppare attorno al club brasiliano un hype a livello globale: fare, ovvero, del Timão – il nome con cui è soprannominato dai suoi tifosi – una squadra di culto, sulla falsariga di quanto il brand americano ha fatto, in tema Nazionali, con la Nigeria. Dunque: costruire uno storytelling del club con le maglie e i prodotti lifestyle, la maniera più diretta e rapida per arrivare a un’audience allargata, ben oltre i confini brasiliani e sudamericani. Il Corinthians come squadra stilosa, perciò, è un processo che funziona e che ha già funzionato, considerato le precedenti uscite, tutte negli anni recenti, in tema di jersey.
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