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Da decenni i pinguini crestati maggiori, una specie subantartica in via di estinzione, mostrano un comportamento strano: durante ogni stagione riproduttiva depongono due uova, ma solitamente covano solo il secondo, abbandonando il primo. Adesso, uno studio pubblicato sulla rivista PLOS One, che analizza nuovamente vecchi dati del 1998, sembra fare luce su questa singolare strategia riproduttiva: questi pinguini sarebbero costretti a “eliminare” il primo uovo perché non riescono a trovare la stessa quantità di cibo dei loro antenati.
Un comportamento bizzarro
I pinguini crestati maggiori (Eudyptes sclateri) sono la specie di pinguino meno studiata al mondo, che si riproduce sulle isole degli Antipodi e le isole Bounty, gruppi insulari disabitati a sud-est della Nuova Zelanda. Questi pinguini non solo sono poco studiati (probabilmente a causa degli habitat remoti in cui vivono), ma sono anche in pericolo: negli ultimi 50 anni, infatti, si è registrato un drastico calo della loro popolazione, ponendo la specie a rischio di estinzione. Per questo motivo, studiarne la biologia riproduttiva è fondamentale per elaborare strategie atte alla preservazione della specie: così, nel 1998, una spedizione di ricercatori neozelandesi è approdata alle isole degli Antipodi per studiarli da vicino.
In particolare, sono stati marcati con un codice univoco (in modo da poter essere osservati a distanza) 270 pinguini, di cui sono stati monitorati i comportamenti relativi all’accoppiamento, al combattimento e all’incubazione dei 113 nidi presenti nella colonia stessa; in più i ricercatori hanno registrato le date di deposizione delle uova, osservandone il destino a distanza di un mese. Tra i comportamenti più bizzarri osservati vi è sicuramente quello che coinvolge queste ultime: le femmine di pinguino, infatti, durante ogni stagione riproduttiva depongono due uova a distanza di circa cinque giorni. Eppure, è solo il secondo uovo deposto a essere covato; il primo, di dimensioni notevolmente minori, la maggior parte delle volte rotola giù dal nido. Non solo: i ricercatori hanno dimostrato che, anche quando non è perso accidentalmente, il primo uovo spesso viene abbandonato, o rotto.
Dei 113 nidi studiati, infatti, circa l’80% delle uova deposte per prime veniva perso prima del secondo uovo, mentre il resto veniva perso entro una settimana dalla seconda deposizione. Per indagare la natura di questo fenomeno, in una colonia vicina i ricercatori hanno posizionato un anello di pietre attorno a 14 nidi, per impedire alle uova di rotolare via, e poi li hanno confrontati con altri 28 nidi lasciati intatti. Sorprendentemente, il risultato tra nidi manipolati e quelli intatti era lo stesso: nessuna delle uova deposte per prima era sopravvissuta. Nel gruppo con l’intervento umano, il 65% delle uova era stato trovato rotto.
Adattarsi ai tempi che corrono
Dal momento che, seppur dopo ventiquattro anni, queste osservazioni rimangono ancora i dati più recenti ed estesi sui pinguini crestati, i ricercatori li hanno analizzati nuovamente, trovando una spiegazione plausibile a questo bizzarro fenomeno. Prima di tutto, la differenza di dimensioni tra le uova deposte è decisamente insolita per la maggior parte degli uccelli, mentre, in altre specie in cui si ha la deposizione di più uova di grandezze differenti, è il primo uovo che tende ad essere più grande. Ragionando in base alle dimensioni, si può intuire la ragione per cui è il primo uovo a essere abbandonato: un uovo più grande indica più sostentamento e maggiori possibilità di sopravvivenza. Ma perché esiste questa differenza?