lunedì, Settembre 16, 2024

Dyson: un dispositivo per guidare i nuotatori ipovedenti in mare e altre idee tech a scopo sociale

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Un dispositivo in grado di segnalare ai nuotatori ipovedenti la presenza di ostacoli lungo il percorso, un drone-salvagente per soccorrere i naufraghi in condizioni di mare grosso e un innovativo deambulatore per anziani e disabili: sono i progetti finalisti dell’edizione italiana 2022 del Dyson Award. Idee dotate di un pregio: sono semplici, ma utilissime. Le venti migliori proposte presentate nelle edizioni nazionali della gara nata nel 2005 partecipano a una finale mondiale. Con il fondatore James Dyson a supervisionare una giuria di esperti, i candidati devono, semplicemente “progettare la soluzione a un problema”. 

Nuotare senza limiti

Ad arrivare davanti a tutti in Italia è stato Argo, dispositivo indossabile da agganciare agli occhialini ideato da Giuseppe Campanale, Sara Labidi e Daniela Bigon in collaborazione con una nuotatrice agonistica ipovedente. Il trio proviene dall’università Iuav di Venezia. Argo è in grado di segnalare la virata e l’orientamento in vasca attraverso vibrazioni.

Argo consiste di tre dispositivi: due sistemati alle estremità della vasca e uno indossato dal nuotatore, che lo può posizionare sulla parte superiore della testa. I due device a bordo vasca comunicano con il nuotatore con tre vibrazioni differenti per segnalargli se sta deviando dalla corsia o se è giunto in prossimità della fine: vibrazione centrale per bordo vasca, vibrazione destra o sinistra quando ci si sposta eccessivamente di lato. Campanale ammette che “prodotti del genere esistono già, ma hanno costi esorbitanti. Il nostro, invece, sarà completamente open source e pensato in ottica design for all: è ora di superare la distinzione tra prodotti per disabili e normodotati, progettandoli in maniera che vadano bene per tutti”. 

Un elemento potenzialmente ostile come l’acqua disinnescato da un oggetto che vede, avverte, protegge, utile per gli atleti, gli amatori e anche per chi in vasca deve andarci per riabilitazione o fisioterapia”: così la giuria ha motivato il premio. “Abituati ad un cellulare che comunica anche vibrando, risulta ottima l’intuizione di indossare un sensore che sfrutta lo stesso principio per dare indicazioni facilmente interpretabili” ha aggiunto. Al trio vanno 5.900 euro. Non solo. “Argo è stato selezionato tra i migliori venti progetti internazionali scelti tra tutti quelli presentati nei Paesi in cui organizziamo il premio“, segnala Eugenio Zucchini, communication manager dell’azienda. 

Salvagente drone 

Raggiungere i naufraghi in mare può essere estremamente pericoloso per chi è chiamato a prestare soccorso: così Edoardo Sernicola, colombiano trentacinquenne cresciuto in Italia, ha pensato di aggiungere le eliche tipiche dei droni al classico salvagente. L.B. Drone, così si chiama l’invenzione, non ha vinto, ma è arrivato in finale. Il dispositivo, segnala Sernicola, può essere teleguidato da un operatore per raggiungere il naufrago e fornirgli un prezioso appiglio per resistere alle onde; in mancanza di segnale, entra in azione un sistema autonomo di pilotaggio in grado di dirigerlo. 

Un deambulatore innovativo

La ventisettenne Martina Arleo è l’altra finalista. La giovane designer si è concentrata su uno strumento ben noto: il deambulatore usato da anziani e persone in riabilitazione. Uno studio condotto sui materiali lo ha reso esteticamente più gradevole, rispetto ai tubi metallici che di solito costituiscono questi oggetti; in più, si sono aggiunte le funzionalità di seduta e trasporto oggetti. “Una grande ma semplice idea – ha scritto la giuria -, che aiuta a rimuovere alcune delle barriere psicologiche nell’utilizzo degli strumenti di supporto da parte delle persone anziane“. 

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