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Una scimmietta con una lente d’ingrandimento e la faccia spaesata, poi l’avviso: “Questa pagina non è disponibile”. È quel che resta del canale YouTube del progetto EB.it, che dal 2012 raccoglie e archivia documenti e video del politico sassarese Enrico Berlinguer, storico segretario del Partito comunista italiano e padre del compromesso storico e dell’Eurocomunismo. La collezione – un centinaio di video tra documenti storici ed eventi recenti – è stata rimossa da Google nella prima mattina del 17 ottobre perché “incoraggia attività illegali o spinge gli altri utenti a farlo”, si legge nella mail ricevuta dal suo amministratore, Pierpaolo Farina.
Il tutto sarebbe frutto di un equivoco: la sera prima Farina, fondatore di EB.it e curatore dei suoi canali social, ha notato un’anomalia. Qualcuno è riuscito ad accedere agli account a lui collegati, modificando il nome del canale e trasformandolo nell’ennesima pagina che promuove affari e speculazioni attraverso le criptovalute: “Ethereum Update 2.0”. Niente di più distante dalla sensibilità politica di chi teorizzò “la questione morale”, ma tant’è.
Farina segnala immediatamente il problema al centro assistenza di Google, convinto di poter risolvere l’equivoco in pochi passaggi. “Sono un utilizzatore consapevole delle nuove tecnologie, sui miei canali ho attivato l’autenticazione a due fattori”, spiega. Ma la mattina dopo la doccia fredda: pagina rimossa e contenuti almeno temporaneamente inaccessibili. Tra questi anche un intervento della giornalista Bianca Berlinguer, che ricorda il padre nel centenario della sua nascita. Un evento organizzato dallo stesso Farina, che al politico logudorese ha dedicato il libro Casa per casa, strada per strada (Zolfo Editore).
Ma ancora: video dei comizi di Berlinguer – celebre quello di Padova del 7 giugno 1984, l’ultimo prima della morte, sopraggiunta appena quattro giorni dopo – e testimonianze delle persone a lui più vicine, dal compagno Antonio Bassolino al suo meccanico di fiducia, Mario Benedetti. “Nessuna ipotesi di violazioni del copyright dunque”, esclude Farina, che è l’unico ad avere accesso alla pagina e al caricamento dei contenuti.
Google sarebbe già al lavoro per risolvere il problema che, come spesso avviene sulle principali piattaforme digitali, potrebbe derivare da un errore nei sistemi automatici di rilevamento delle anomalie. È sempre più frequente infatti che simili tecnologie, sviluppate per automatizzare i processi di controllo tramite algoritmi e machine learning, finiscano per capitozzare interi contenuti online sulla base di freddi errori di calcolo. Insomma, nessuna censura mirata al politico comunista, alla cui morte persino il fondatore del Movimento sociale italiano Giorgio Almirante chinò la testa per rispetto.
Ma resta da capire come sia possibile che un attaccante abbia avuto la meglio sull’autenticazione a due fattori – misura di sicurezza che condiziona il login alla conoscenza della password e all’utilizzo di codici che scadono ogni 60 secondi -, che ha permesso di accedere alle pagine collegate a Farina vandalizzando quella su Berlinguer (il sociologo è anche fondatore di WikiMafia, un’enciclopedia libera sulla criminalità organizzata in Italia, che non è stata toccata). “Ora stanno procedendo alla procedura di ripristino”, ha commentato Farina a Wired: “Speriamo di risolvere entro sera”.