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Amazon ha presentato la prima denuncia penale in Italia per combattere le recensioni false. Un anno dopo il ban di centinaia di aziende cinesi colpevoli di aver ripetutamente e consapevolmente violato le regole, il colosso di Seattle si muove anche sul fronte dei recensori aprendo due procedimenti in Italia e in Spagna contro operatori che gestiscono più di 11 mila siti web e gruppi social in grado di muovere il mercato delle false recensioni a colpi di mazzette e prodotti regalati. «Assicurare questi malfattori alla giustizia attraverso azioni legali e denunce penali è una tra le tante iniziative importanti con cui proteggiamo i clienti affinché possano fare acquisti in tutta tranquillità. Amazon continuerà in modo implacabile a individuare i malfattori che alimentano questo mercato e ad agire contro di essi», ha commentato al sito specializzato Italian Tech Dharmesh Mehta, vice president of selling Partner Services di Amazon.
In prima battuta, l’obiettivo del gigante dell’ecommerce è rintracciare i principali network che gestiscono una rete di falsi recensori pagati in denaro o con prodotti inviati gratuitamente dalle aziende in cambio di una recensione a 5 stelle – e, conseguentemente, anche un miglior posizionamento nelle ricerche e nelle classifiche che governano l’intero meccanismo di vendita di Amazon. «La decisione di Amazon di riportare questo caso all’autorità giudiziaria dimostra la determinazione dell’azienda a fermare coloro che traggono profitto ingannando i clienti e i partner di vendita. Queste condotte possono integrare reati per i quali in Italia sono previste pene detentive e pecuniarie» fanno sapere dall’azienda, che avrebbe prove schiaccianti contro gli utenti coinvolti.
In Spagna, ad esempio, l’agenzia coinvolta utilizzava soltanto Telegram per non essere rintracciata e rimborsava il costo del prodotto dopo aver visto la pubblicazione della recensione a 5 stelle. Per combattere questa procedura, Amazon ha vietato la pratica delle recensioni incentivate fin dal 2016, ma ha potuto fare poco contro i programmi di test VIP o formule di garanzia estesa. Negli USA ha già intentato causa diverse volte contro questo tipo di società, mentre in Germania altre 5 aziende coinvolte hanno deciso di sospendere la propria attività dopo una lettera di diffida da parte del colosso di Seattle.