venerdì, Settembre 29, 2023

Gas, prezzo sotto i 100 euro: cosa succede ora?

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Il prezzo del gas è tornato sotto quota 100 euro e rassicura l’Europa sia per quanto riguarda un probabile calo del prezzo delle bollette, sia per il rilancio delle borse. In base alle quotazioni del Title transfer facility (Ttf) di Amsterdam, il mercato di riferimento europeo, il costo del gas si è attestato nella serata del 24 ottobre a 96,50 euro al megawattora, scendendo del 15% rispetto a inizio giornata, più del 70% dal picco di 350 euro toccato ad agosto.

È facile immaginare che a questo calo possa corrispondere un ridimensionamento della crisi energetica ed economica degli ultimi mesi. Ad avvalorare questa tesi è il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli, che, intervenendo il 24 ottobre all’assemblea annuale di Federchimica a Milano, ha affermato come si preveda “una riduzione delle bollette nei prossimi mesi”.

In Italia, ma anche in Europa – ha aggiunto – dovremmo fare più sistema per l’estrazione del gas e per produrre energia. Vedere importare il gnl dal Texas è assurdo, bisognerebbe chiedere all’Olanda e alla Norvegia di venderci il gas a più basso prezzo e riconsiderare la Libia, che è piena di gas”. Tabarelli ha poi dato alcune indicazioni sull’immediato futuro: “Stiamo andando verso un razionamento, lo sanno tutti. Possiamo farcela solo se farà caldo ma siamo in inverno”.

In presenza di stoccaggi pieni, il protrarsi di temperature più elevate in autunno (che tuttavia non sono una buona notizia, poiché causate dal cambiamento climatico) permetterebbe di rimandare ancora l’accensione dei sistemi di riscaldamento e avrebbe dunque un ruolo cruciale nella riduzione del prezzo del gas, abbassandone la domanda. La preoccupazione del presidente di Nomisma Energia è però che l’arrivo del freddo possa contribuire a impoverire le scorte, usualmente non chiamate a coprire la richiesta nella propria totalità.

La discesa del prezzo del gas ha dato nuovo slancio alle borse europee, che hanno potuto beneficiare dell’ottimismo di Wall Street e non hanno sofferto delle tensioni delle borse asiatiche, legate alle criticità dell’attualità politica cinese. Il listino di Milano ha terminato la giornata di lunedì in rialzo dell’1,93%.

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