martedì, Settembre 26, 2023

I videogiochi fanno bene al cervello dei più piccoli

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“Sono ore che stai davanti ai videogiochi!”. Chi non si è mai sentito urlare questa frase da bambino, seguita dallo schermo che d’improvviso si fa nero e da un pianto di disperazione? A dare manforte oggi al divertimento dei più piccoli arriva un nuovo studio che suggerisce come i videogame potrebbero, sotto alcuni aspetti, far bene al cervello. A raccontarlo sulle pagine della rivista Jama Network Open sono stati i ricercatori dell’Università del Vermont, secondo cui i videogiochi potrebbero essere associati a migliori prestazioni cognitive dei bambini, anche se va sottolineato che serviranno ulteriori ricerche per analizzare nel dettaglio i potenziali benefici e danni sul cervello in via di sviluppo.

Sebbene precedenti studi abbiano provato a far luce sulla relazione tra videogiochi e comportamento cognitivo, suggerendo potenziali associazioni tra questi e un amento di depressione, violenza e comportamenti aggressivi, i meccanismi neurobiologici alla base non sono ancora stati compresi. Per colmare questa lacuna, gli scienziati hanno passato in rassegna i dati relativi a sondaggi, test cognitivi e di imaging cerebrale provenienti dall’Adolescent Brain Cognitive Development Study (Abcd), uno studio attualmente in corso supportato dal National Institute on Drug Abuse (Nida) e da altri enti del National Institutes of Health.

Per un totale di 2mila bambini, i ricercatori hanno osservato che chi giocava ai videogiochi per tre o più ore al giorno presentava risultati migliori nei test relativi alle abilità cognitive, come il controllo del comportamento impulsivo, la memorizzazione di informazioni e l’esecuzione dei compiti, rispetto a chi non ci avevano mai giocato. La soglia delle tre ore, precisiamo, è stata selezionata in quanto supera la quantità di tempo indicata dalle linee guida dell’American Academy of Pediatrics, che raccomandano appunto di limitare il tempo di gioco a una o due ore al giorno per i bambini più grandi. In particolare, è stato osservato che i bambini che giocavano per più di tre ore al giorno erano più veloci e accurati nello svolgere compiti cognitivi. Non solo: le analisi di imaging cerebrale, svolte con la risonanza magnetica funzionale, hanno rilevato che gli stessi bambini mostravano un’attività cerebrale più elevata nelle regioni del cervello associate all’attenzione e alla memoria. Tuttavia, hanno mostrato anche una minore attività cerebrale nelle regioni cerebrali legate alla vista.

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