mercoledì, Marzo 22, 2023

Lucca Comics 2022: John Romita Jr, “Il mio futuro? Il cinema, spero”

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Perché adesso, e perché di nuovo alla Marvel? 
Era l’occasione giusta al momento giusto. La Marvel era interessata, e la DC per qualche ragione non ha provato a trattenermi.

Cosa ti porti dietro dalla tua esperienza con la Dc Comics? 
Il business è sempre lo stesso: non ci sono grandi differenze. All’inizio è vero, ero preoccupato. Ma alla fine si tratta sempre di disegnare supereroi, e mi sono divertito. Quello che cambia sono gli sceneggiatori. Ogni azienda dà la possibilità di lavorare con scrittori diversi. Se dovesse indicare quelli con cui mi sono divertito di più a collaborare, direi sicuramente Frank Miller, Neil Gaiman e Mark Millar. Ho il privilegio di aver lavorato con tutti e tre, e mi piacerebbe tornare a farlo.

I fumetti spesso possono avere una fanbase tossica; che si parli di politica, temi etnici, protagonisti femminili. Qual è la tua esperienza?
Sono stato fortunato, non ho mai sperimentato alcuna negatività sui miei lavori, principalmente perché sono sostanzialmente apolitico. Certo, vengo da New York, una città multietnica in una parte dell’America multietnica, e questo è un tema che abbiamo sempre inserito nei fumetti e di cui è importante parlare. Ma la politica negli USA, quella sì che è davvero tossica, e preferisco tenermene fuori. Spesso nell’industria molti mi si sono avvicinati con domande sulla politica, cercando di farsi gli affari miei, ma io non voglio parlarne, mi mantengo indipendente.

Qual è stato l’impatto sui fumetti di altri media come il cinema e i videogiochi?
I film e la computer grafica hanno sfidato il modo in cui i comics sono disegnati. Gli artisti devono migliorarsi costantemente per restare in linea con le soluzioni visive rese possibili, o credibili, grazie ai mezzi digitali.

All’estremo di questa tendenza vi sono le intelligenze artificiali (come Dall-E 2) che sino a un paio di anni fa non esistevano, e oggi minacciano di soppiantare gli artisti creando disegni e dipinti che riproducono diversi stili, incluso quello dei fumetti. Un trend che sembra velocissimo. Ti preoccupa?
Sì, ne ho sentito parlare. So che anche nel cinema si potrebbe girare un film con un attore superstar senza neanche bisogno di avere quell’attore nel cast. L’idea mi spaventa, spero proprio che il mio lavoro non sia a rischio. Ma sono convinto che la vera arte sarà sempre legata alle persone, e che non sarà mai interamente artificiale. 

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