giovedì, Aprile 25, 2024

Ronaldo vs Messi: un esperto di scacchi ci spiega la loro partita

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Ronaldo vs Messi in una veste inedita, ovvero Cristiano Ronaldo che gioca a scacchi contro Leo Messi, su una delle classiche valigie Louis Vuitton, il trolley Horizon, che è appunto istoriato con case bianche e nere. Un’immagine pubblicitaria, creata dalla celebre fotografa Annie Leibovitz, di grande suggestione, per i colori, per i personaggi che raffigura, per lo slogan che la identifica: “La vittoria è uno stato mentale”. Ma è inutile negare che gli scacchi rubano perfino la scena ai protagonisti.

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Non è stato difficile, per gli esperti che maneggiano database che contengono migliaia e migliaia di partite, scoprire che nella foto i pezzi non sono stati affatto messi a caso, ma derivano da una partita davvero giocata da Magnus Carlsen e Hikaru Nakamura nel 2017, in un prestigioso torneo a inviti che si chiama Norway Chess. Prima di tutto, questo mostra la cura con cui è stata costruita la foto: non ci si è limitati a sistemare i pezzi come capitava, come pure succede in tanti film e spot pubblicitari, ma si è voluta scegliere una posizione “vera”, e anche complessa, giocata da grandi campioni. E’ probabile che Louis Vuitton abbia voluto moltiplicare l’effetto pubblicitario dell’immagine, invitando in qualche misura gli appassionati a risolvere il “quiz” e a indovinare di che partita si trattava. Proprio per questo motivo è stato scelto un match importante, ma non famosissimo.

Perché scegliere Carlsen vs Nakamura

Quindi, una volta svelato il mistero, non resta che chiedersi perché Louis Vuitton ha scelto proprio quella partita. Il primo motivo, probabilmente, è che è stata giocata dai due scacchisti più famosi al mondo: il norvegese Magnus Carlsen, Campione del mondo dal 2013 (anche se proprio pochi mesi fa ha rinunciato a difendere il titolo) e lo statunitense Hikaru Nakamura, che invece è lo streamer scacchistico più popolare: da diversi anni ormai concentra la sua attività su lezioni e commenti via web, che gli hanno procurato grandi guadagni e che peraltro non hanno affatto compromesso la sua forza di giocatore “a tavolino”. Carlsen e Nakamura rappresentano quindi due modi diversi, quasi opposti, di approcciare gli scacchi, così come Messi e Ronaldo nel calcio, anche se la rivalità tra i due scacchisti non è affatto paragonabile a quella tra i due calciatori.

Il secondo motivo per cui è stata scelta la partita del 2017 è che è finita patta: nella posizione della foto, sono bastate un paio di mosse al Nero (Nakamura) per imporre lo scacco perpetuo a Carlsen e quindi pareggiare. Ovviamente nessuno dei due, Messi o Ronaldo, poteva essere perdente rispetto all’altro, nemmeno nella finzione di una pubblicità. Infine, c’è probabilmente un aspetto tecnico: la posizione prescelta ha quasi tutti i pezzi sul lato sinistro della scacchiera e su quello “Nord” della scacchiera, quindi è più facile distinguerli nell’inquadratura voluta dalla fotografa

Una passione diffusa tra gli sportivi

Resta da capire se i due protagonisti, Messi e Cristiano Ronaldo, siano davvero scacchisti, e se una partita tra loro due è solo finzione, o potrebbe essere realistica. Le notizie disponibili dicono di no anche se Messi viene da una terra, l’Argentina dove gli “ajedrez” (in spagnolo) sono molto popolari. Però non sono pochi i calciatori appassionati di scacchi. Come ha rivelato qualche mese fa Scacchitalia, il quadrimestrale ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana (FSI), che si può leggere e scaricare gratuitamente da questo link , contando solo i giocatori in attività, gli atleti famosi che si dilettano tra Re. Regine e Alfieri, sono diversi. Tra loro, l’attaccante della Roma Paulo Dybala (argentino come Messi), il portiere dell’Inter Samir Handanovic e il centrocampista, sempre dei neroazzurri, Henrik Mkhitaryan, l’attaccante del Milan Olivier Giroud, il terzino del Torino Alessandro Buongiorno. Affaciandosi all’estero, è uno scacchista militante il terzino del Liverpool Trent Alexander-Arnold, così come i giocatori del Chelsea N’golo Kante e Christian Pulisic. Noto è l’interesse per gli scacchi dell’allenatore del Manchester City Pep Guardiola, che ha voluto nel suo staff Enzo Maresca, un tempo popolare giocatore (Juventus, Parma, Reggina) e oggi allenatore, che si è laureato a Coverciano proprio con una tesi sulle lezioni che il calcio può imparare dagli scacchi. E non basta: il primo maestro di Magnus Carlsen è stato Simon Agdestein, Grande Maestro di scacchi che però è stato anche attaccante della Nazionale norvegese. Ed ecco che il cerchio pare così chiudersi…

Scacchi superstar

Un’altra domanda che ci si potrebbe fare è il motivo per cui un marchio di prestigio come Louis Vuitton usa gli scacchi per la sua pubblicità. Tenendo presente che sempre Louis Vuitton, nel gennaio scorso, aveva addobbato le sue vetrine a tema scacchistico, in omaggio, fu detto all’epoca, all’ex direttore artistico Virgil Abloh, prematuramente scomparso, grande appassionato del gioco. Ma forse il motivo autentico è un altro, come ha ipotizzato, nell’ultimo numero di Scacchitalia uscito a fine ottobre. Dedi Salmeri, esperta di comunicazione pubblicitaria: “Questa scelta di Louis Vuitton non mi stupisce: è da anni che questo marchio persegue, per i suoi prodotti, il racconto dell’artigianalità, del pensiero, pochi pezzi fatti bene in contrapposizione una produzione di massa. Nella loro comunicazione da tempo mettono in risalto questo concetto di prodotto esclusivo perché artigianale. Infatti nel percepito di chi non gioca a scacchi, si intravedono nel gioco proprio questi valori, il lavoro, la fatica, l’ impegno intellettuale”.

Gli scacchi, come ognuno può notare, sono molto presenti nelle pubblicità, negli spot televisivi, dei prodotti più diversi. Solo pensando agli ultimissimi anni, hanno usato gli scacchi per la propria propaganda commerciale dei preparati per il sonno (con testimonial il cantante Fabio Rovazzi), i biscotti del Mulino Bianco, le caramelle Saila alla liquirizia, Playstation, le automobili Peugeot, Estathè. Sempre nell’articolo di Scacchitalia poco prima citato, viene messo in luce come gli scacchi veicolano tematiche importanti: oltre all’intelligenza, al talento e alla supremazia intellettuale  (“la vittoria è nelle mente”, ricordiamo lo slogan della foto di Messi e Ronaldo), anche valori più profondi, come le lotta per la vita, la sfida, il coraggio, e persino la seduzione e l’attrazione tra uomo e donna.

E ora la domanda nasce spontanea: una foto pubblicitaria in cui Messi e Ronaldo avessero giocato a golf, o a carte, avrebbe avuto lo stesso richiamo planetario? Tanto basta a intuire la grande forza evocativa degli scacchi, pienamente compresa oggi da chi crea pubblicità.

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