martedì, Settembre 26, 2023

Meningite batterica, chi è maggiormente a rischio e come si previene

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Suscita preoccupazioni e domande il caso del bambino bellunese di 15 mesi morto dopo aver contratto una meningite batterica fulminante. Quanto è comune? È possibile prevenirla o curarla? La meningite è una malattia che può essere causata da diversi patogeni e può presentarsi in diverse forme. Alcune di esse si possono prevenire, altre sono curabili, alcune sono più blande come quelle di origine virale e altre invece sono più rare e pericolose come quelle di origine batterica. 

Quali batteri sono la causa 

La meningite batterica è molto più grave e pericolosa rispetto a quella virale, ma fortunatamente è anche meno frequente. I batteri più comuni dietro questa infezione sono tutti i tipi di Meningococco. In Italia sono soprattutto quelli del sottotipo B e C, per i quali è disponibile anche la vaccinazione. Un altro batterio comune all’origine della malattia nei neonati, nei bambini piccoli e nelle persone immunodepresse, è lo pneumococco, lo stesso che causa molte infezioni delle prime vie respiratorie e nei polmoni. In alcuni casi, infatti, la meningite può essere una complicazione di una sinusite o un’otite.

I batteri che la causano, comunque, sono normalmente presenti nell’ambiente e non sempre portano allo sviluppo patologie. In Italia, ad esempio, tra il 5 e l’11% degli adulti e fino al 25% degli adolescenti sono portatori sani di meningococco, e non manifestano quindi segni o sintomi della malattia. Questi agenti patogeni diventano pericolosi quando incontrano un sistema immunitario non preparato ad affrontarli. Il contagio avviene tramite via aerea e necessita comunque di un contatto abbastanza stretto e prolungato con una persona infetta o portatrice del batterio.

I sintomi

Le meningi sono membrane che rivestono e proteggono il sistema nervoso centrale, separandolo dalle ossa del cranio e della colonna vertebrale. I primi sintomi della meningite – che è l’infiammazione di queste membrane, causata da un batterio o da un virus – sono difficilmente riconoscibili perché somigliano a quelli dell’influenza. Sono febbre alta, mal di testa, affaticamento e nausea. Sintomi più tipici sono la rigidità del collo, la fotofobia e la comparsa di macchie rosse sul corpo. I neonati, invece, manifestano la malattia soprattutto con pianto incessante, rigidità del collo e difficoltà a svegliarsi o a rimanere vigili. Le complicazioni, purtroppo e specialmente nelle meningiti di tipo batterico, arrivano presto e sono sepsi (l’estensione dell’infezione a vari organi o a tutto l’organismo), encefalite e mielite. Per questo è obbligatorio agire per tempo con una cura antibiotica mirata. Occorre però riconoscerla per tempo, e recarsi subito all’ospedale. 

Il vaccino

Contro il Meningococco di tipo B, C e lo pneumococco esistono vaccini. Non rientrano fra quelli obbligatori dell’età evolutiva ma vengono somministrati gratuitamente (in età pediatrica) dal Sistema sanitario nazionale. Il numero di dosi, specialmente nel caso dello pneumococco, dipende dall’età. Per i bambini di pochi mesi si somministra in tre sedute, dal primo al secondo anno di vita in due e poi in una soluzione unica. Si tratta di una profilassi molto utile soprattutto nel caso di bambini, anziani e pazienti fragili e con malattie croniche, in cui il batterio pneumococco può causare polmoniti o meningiti letali.

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