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Entro il 31 dicembre l’Italia è chiamata a raggiungere i 55 traguardi e obiettivi richiesti nel secondo semestre del 2022 per sbloccare la terza rata dei contributi a fondo perduto e dei prestiti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Il governo è dunque certo di non farsi trovare impreparato e di proseguire il proprio percorso sulla scia di quanto già avvenuto in occasione delle prime due scadenze, quella del 31 dicembre 2021 e quella del 30 giugno 2022, come certificato dalla relazione sullo stato di attuazione del Pnrr presentata al Parlamento dal governo lo scorso 5 ottobre.
Le tappe:
Dicembre 2021
Il Pnrr richiedeva infatti entro la fine dello scorso anno il conseguimento di 51 risultati, di cui 49 traguardi e due obiettivi. Di questi, 27 erano riferibili a riforme, 24 a investimenti. Il loro raggiungimento ha fatto sì che all’Italia fosse riconosciuto un contributo finanziario a fondo perduto di 11,5 miliardi di euro e un prestito di 12,6 miliardi di euro, per un totale di 24,1 miliardi di euro. Cifra da cui va detratta, in proporzione, la quota di prefinanziamento del 13%, già ricevuta dal paese nell’agosto 2021.
Ricevuta dall’esecutivo la richiesta di pagamento della prima rata, la Commissione aveva valutato positivamente i passi compiuti dall’Italia, richiamando in particolare le riforme dei sistemi giudiziario e dell’istruzione, quella degli appalti pubblici e l’adozione di misure utili a migliorare l’efficacia della revisione della spesa e a combattere l’evasione fiscale.
Altri risultati raggiunti entro il 31 dicembre 2021 hanno riguardato i progressi nel completamento di progetti di investimento legati alla digitalizzazione, alla riqualificazione energetica degli edifici, al rafforzamento della capacità amministrativa e al supporto delle piccole e medie imprese, specialmente nel settore turistico.
Giugno 2022
Nel primo semestre del 2022, l’Italia è poi stata impegnata a raggiungere 44 traguardi e un obiettivo, riforme e investimenti che, nelle intenzioni dell’esecutivo, dovranno determinare una profonda trasformazione del paese, in linea con quanto richiesto dal Pnrr, partendo dalla transizione ecologica e da quella digitale. A fronte di questo impegno, sono stati erogati 24,9 miliardi di euro totali.
Sono stati per esempio aggiudicati i contratti per l’attuazione degli interventi per la digitalizzazione del Paese, definiti i programmi per un sistema di smaltimento dei rifiuti che promuova la circolarità dell’economia, compiuti passi verso la creazione di una filiera di produzione dell’idrogeno.
In ambito sanitario, sono state poste le basi per la definizione di un nuovo sistema di assistenza a livello territoriale, forte dell’esperienza maturata nel corso della lotta alla pandemia. Sono stati inoltre definiti i contenuti essenziali della riforma del settore dei contratti pubblici.
Dicembre 2022
Entro il 31 dicembre, l’Italia dovrà ora definire 55 risultati: 39 traguardi e 16 obiettivi, 32 relativi a investimenti, 23 a riforme. A questi è collegata una rata di 21,8 miliardi di euro, 19 da erogare al netto del prefinanziamento. Rispetto ai due semestri conclusi, in cui erano stati solo tre, è sensibilmente aumentato il numero degli obiettivi da raggiungere. Un dato, quest’ultimo, che certifica il progressivo avanzamento del Pnrr: dal 2023, proprio gli obiettivi saranno più numerosi rispetto ai traguardi.