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Da dove arriva però questa ossessione da parte di sviluppatori e gamer per gli animali? Sebbene le bestioline pucciose nei videogiochi non siano un fenomeno nuovo, la loro recente ubiquità va di pari passo con altre tendenze della cultura videoludica. Stiamo assistendo a un allontanamento dalle esperienze di gioco incentrate sull’uomo e un’inclinazione verso un tipo di evasione più astratta, come dimostra anche la tendenza degli streamer i più famosi a utilizzare avatar che rappresentano personaggi in parte animali e in parte umani se non del tutto animali.
È possibile che alla fine i furry abbiano vinto la guerra delle culture? Sì e no. Non troverete lettiere per gatti nelle aule delle scuole americane per venire incontro agli studenti furry come millantato in una delirante bufala di recente diffusione. Tuttavia, l’estetica furry ha innegabilmente un impatto sulle scelte di design dei giochi contemporanei, basti pensare ai rubacuori pelosi dell’espansione Lupi Mannari di The Sims 4.
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Va comunque sottolineato che i protagonisti dei videogiochi dall’aspetto umano sono tutt’altro che passati di moda: Elden Ring o God of War Ragnarök sono pronti a fare incetta dei premi più agognati alla prossima edizione dei Game Awards. Anche se Stray ha ottenuto una nomination per il miglior gioco in assoluto oltre a quella per il miglior indie, sarebbe una sorpresa se il felino esploratore riuscisse ad avere la meglio contro un bestseller storico.
Parte della gioia provocata dei videogiochi consiste nell’abitare e controllare un corpo digitale che sia il più diverso e distante possibile dalla propria manifestazione fisica nella realtà: è quello che ci permette di volare tra le nuvole, scacciare i nemici con un pugno di ferro e soprattutto risorgere dalla morte all’infinito. Quando si gioca nei panni di un personaggio completamente diverso da noi, come il gatto di Stray o la volpe di Tunic, il senso di astrazione è ancora più totalizzante.
I protagonisti animali nei videogame manterranno la loro popolarità (soprattutto grazie agli sviluppatori indie) finché i giocatori continueranno a cercare nuove esperienze che permettano loro di riposare la mente e immergersi in giochi di ruolo lontani dalle costrizioni della realtà.