mercoledì, Marzo 22, 2023

Carbone, il Regno Unito sta aprendo la prima miniera dopo 30 anni

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Per la prima volta in trenta anni, il governo del Regno Unito ha dato l’ok all’apertura di una nuova miniera di carbone. Un progetto da 165 milioni di sterline, circa 191 milioni di euro, che scaricherà nell’atmosfera più di 400 mila tonnellate di emissioni di gas serra in più ogni anno, una quantità equivalente alla CO2 prodotta dalla circolazione di circa 200mila automobili.

Il paese che l’anno scorso ha ospitato la Cop26, per dire basta all’uso del carbone nel mondo, ha deciso di fare marcia indietro, tornando dopo tre decenni ad estrarre carbone dalle proprie riserve nel sottosuolo. Lo sfruttamento della miniera di Whitehaven, piccola città affacciata sull’isola di Man, in Cumbria, è stato fortemente osteggiato dall’opposizione laburista, ma poi approvato dal governo conservatore dopo l’ennesimo cambio di esecutivo, guidato oggi dal premier Rishi Sunak.

E nei prossimi 5 anni, secondo le stime dell’Agenzia internazionale dell’energia, le rinnovabili produrranno tanta energia quanto ne hanno prodotta negli ultimi 20. Superando così il carbone

L’uso del carbone

In base a quanto dichiarato dal governo britannico al Guardian, il carbone estratto a Whitehaven sarebbe destinato alla produzione di acciaio, per evitare di doverlo importare dall’estero. Tuttavia, tutte le acciaierie del paese hanno in gran parte già abbandonato l’uso di questo combustibile, in linea con le altre imprese europee dello stesso settore, e non è nemmeno detto che le poche rimaste siano interessate a usarlo, data la scarsa qualità del prodotto e del suo alto tenore di zolfo. Pertanto, ci sono vari dubbi su quale sarà la reale destinazione finale del carbone e si suppone che circa l’83% del combustibile sarà esportato.

L’unica certezza, per ora, riguarda l’ammontare degli investimenti e l’impatto sul clima. Secondo le stime, l’apertura della miniera costerà 165 milioni di sterline e creerà circa 500 posti di lavoro. Una quantità inferiore, secondo il Guardian, ai posti generati attraverso la costruzione di impianti eolici offshore, vietati in Regno Unito fino a poco tempo fa, e fonte pressoché inesauribile di energia pulita. Al contrario, le attività della miniera di Whitehaven disperderanno nell’atmosfera 400 mila tonnellate di anidride carbonica in più ogni anno e il sito verrà chiuso entro il 2050, anno in cui il Regno Unito ha previsto di arrivare a emissioni zero

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