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Italia, Gran Bretagna e Giappone hanno annunciato il Global combat air programme (Gcap), un accordo definito dal premier britannico Rishi Sunak “senza precedenti” e finalizzato allo sviluppo del Tempest, un aereo da caccia di nuova generazione entro il 2035. Il jet, che andrà a sostituire l’Eurofighter Typhoon nato a cavallo tra gli anni ‘90 e il nuovo millennio dalla collaborazione tra Italia, Regno Unito, Germania e Spagna, sarà capace di volare senza pilota e dotato di sensori avanzati e nuovi sistemi d’arma.
“Come capi di governo di Italia, Giappone e Regno Unito – scrivono in una nota congiunta Giorgia Meloni, Rishi Sunak e Fumio Kishida – siamo impegnati a sostenere l’ordine internazionale libero e aperto basato sulle regole, più importante che mai in un momento in cui questi principi vengono contestati e in cui crescono minacce e aggressioni”. “Poiché la difesa della nostra democrazia, della nostra economia, della nostra sicurezza e della stabilità regionale – proseguono – riveste una sempre maggiore importanza, abbiamo bisogno di forti partenariati di difesa e di sicurezza, sostenuti e rafforzati da una capacità di deterrenza credibile”.
Gli obiettivi
Attraverso il Gcap, l’obiettivo delle tre nazioni è quello di “accelerare le nostre capacità militari avanzate e il nostro vantaggio tecnologico” e approfondire “la nostra cooperazione nel campo della difesa, la collaborazione scientifica e tecnologica, le catene di fornitura integrate”.
“Questo programma – si legge ancora nella nota – produrrà benefici economici e industriali ad ampio raggio, sostenendo l’occupazione in Italia, in Giappone e nel Regno Unito. Attirerà investimenti in ricerca e sviluppo nella progettazione digitale e nei processi di produzione avanzati. Fornirà opportunità per la prossima generazione di tecnici e ingegneri altamente qualificati” e “sosterrà la capacità sovrana di tutti e tre i paesi di progettare, fornire e aggiornare capacità aeronautiche di difesa all’avanguardia, con uno sguardo rivolto al futuro”.
Le industrie in campo
La collaborazione tra Italia, Gran Bretagna e Giappone al progetto avverrà attraverso i rispettivi campioni nazionali della difesa: Leonardo, Bae Systems e Mitsubishi Heavy Industries. Della compagine italiana fanno parte anche Avio Aero, Elettronica e Mbda Italia.
“La decisione dei governi di rafforzare la collaborazione con un programma così strategico come il Gcap – sottolinea l’ad di Leonardo Alessandro Profumo – è la testimonianza di un modello di cooperazione tra i tre paesi efficace e promettente. Siamo di fronte a uno dei programmi più sfidanti e avveniristici per l’industria dell’aerospazio e difesa che garantirà l’autonomia tecnologica dei paesi coinvolti e fornirà alle forze armate prestazioni e capacità operative senza precedenti”.
“Il Gcap – prosegue – agirà anche da volano di sviluppo per l’industria nazionale nei decenni a venire, a beneficio delle future generazioni. Grazie alla nostra forte presenza nel Regno Unito, Leonardo rappresenta nel programma due delle nazioni partner, ovvero l’Italia e il Regno Unito”.
Lo scorso giugno, Leonardo aveva lanciato nei propri stabilimenti della divisione elettronica nel Regno Unito un nuovo metodo utile ad accelerare i processi di sviluppo e ridurre i costi, basato su un ambiente di dati condiviso. Tra gli obiettivi dell’azienda italiana c’era anche il miglioramento della capacità di “fornire modelli simili per i clienti che si stanno orientando allo stesso modo verso un futuro basato sui dati, come il ministero della Difesa del Regno Unito”.