giovedì, Giugno 8, 2023

Urbanista Phoenix, i primi auricolari bluetooth a ricarica solare

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Dopodiché al solito la confezione include tre taglie di gommini in silicone per consentire l’adattamento a ogni tipo di orecchio. Il confort è buono, così come la stabilità dato che il posizionamento avviene nella conca auricolare. In sintesi indossati per molto ore non danno noia e anche nell’attività sportiva, grazie alla resistenza ai liquidi (IPX4), non ci sono problemi.

L’interazione avviene tramite tocchi, come su altri modelli. In tal senso come al solito si possono gestire tracce audio e chiamate, nonché attivare/disattivare la cancellazione del rumore e trasparenza, oppure richiamare l’assistente vocale. L’App Urbanista (Android e iOS) consente di personalizzare la pressione lunga abilitando a piacere la modalità di cancellazione rumore, l’assistente vocale oppure l’incremento (sull’auricolare destro) o la riduzione volume (sull’auricolare sinistro). Si possono abilitare lo spegnimento automatico dopo 30 minuti di inattività e anche la pausa automatica nel caso si sfilino gli auricolari.

Musicalmente ti portano dove vuoi

La qualità audio dei Phoenix è senza dubbio adeguata per la riproduzione di ogni genere – supporta i codec Sbc e Aac – però l’esperienza è caratterizzata da qualche debolezza. È infatti un classico prodotto di fascia media, dove si ha la netta percezione delle differenze rispetto ai modelli entry-level e i top di gamma. Prima di tutto il livello di dettagli è prevedibilmente lontano dalle linee top di Bose, Apple o B&O, ma in realtà prendono la paga anche dai Jabra Elite 7 Pro e Sony LinkBuds S. Non è che suonino male, ma semplicemente tendono a enfatizzare le frequenze medie della voce. Tradotto: ascoltando Ms. Jackson degli OutKast la voce è sempre molto in primo piano, le frequenze basse ci sono ma non troppo profonde, mentre le tastiere rimangono eteree senza incidere; la ricostruzione tridimensionale è debole. Con un classico come Make You Feel My Love di Bob Dylan manca un po’ di calore e coinvolgimento; pianoforte e basso non risultano naturali. Però c’è sano brio ed energia con un pezzo come Feel It Still dei Portugal. The Man. Si potrebbe affermare che la cifra stilistica di questo modello è nell’esigenza di offrire un’esperienza quotidiana non-affaticante: riprodurre la musica adeguatamente senza esagerare nella ricerca di picchi. 

Per altro è molto piacevole la resa nelle chiamate telefoniche. Mentre il sistema di cancellazione del rumore è solo accettabile: di fatto attenuta un po’ i rumori circostanti e la funzione trasparenza appare sufficiente.

Autonomia e altri dettagli

I nuovi Urbanista assicurano nominalmente circa 8 ore di autonomia degli auricolari, che grazie alla custodia possono arrivare a 30. Con la cancellazione attiva del rumore ovviamente i tempi si riducono, ma comunque in linea con i prodotti concorrenti. Da rilevare anche che la ricarica completa via cavo è piuttosto veloce, quindi senza dubbio la componente energetica è un pregio. Come abbiamo già anticipato per la ricarica solare si parla di qualche punto percentuale ogni ora, praticamente qualche milliampere l’ora (mA). Attenzione però: una lampada da scrivania a led non offre un’intensità adeguata, e in una classica giornata nuvolosa e autunnale la ricarica è debole.

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