martedì, Settembre 26, 2023

Moneyfarm, nel 2023 pensioni e investimenti sostenibili

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Moneyfarm non si è lasciata contagiare dalla fomo (fear of missing out, paura di essere esclusi) per le criptovalute quando tutto sembrava girare a favore dei token. Oggi la richiesta di puntare sui bitcoin non arriva più. “Le cripto possono essere un asset class investibile, ma tutto dipende da come queste risorse vengono gestite. Spesso è stato fatto in modo irresponsabile”, dice Giovanni Daprà, amministratore delegato di Moneyfarm, piattaforma fintech, in una intervista a Wired. “Sono rimasto colpito da come le persone abbiano abbassato la guardia alla ricerca di ritorni nel brevissimo termine e ancora una volta abbiano commesso lo stesso errore di sempre: quello della bolla dei tulipani. Forse è giusto che ogni generazione debba impararlo”, sottolinea il top manager. 

Il 2022 non è stato un anno facile, non solo per le criptovalute. Anche la finanza tradizionale ha visto crollare le valutazioni, effetto collaterale della guerra che ha generato inflazione e rialzo dei tassi. “Sui mercati finanziari internazionali  – nota Daprà – per un portafoglio diversificato il 2022 è stato il secondo anno peggiore della storia dal 1927, con un calo delle valutazioni andato oltre il 20%. Solo nel 1931 è stata registrata una performance peggiore”. Eppure, evidenzia il co-fondatore, “in Moneyfarm non abbiamo chiuso nessun mese senza avere una raccolta positiva: le persone stanno continuando a risparmiare, anche se lo fanno meno. Pensare al futuro è importante, pure se il costo della vita aumenta”

Gli sviluppi del 2023

A fine gennaio 2022 Moneyfarm ha chiuso il suo ultimo round da 53 milioni di euro, guidato da M&G e Poste Italiane. Un anno più tardi il team di Daprà ha portato a termine nel Regno Unito l’acquisizione strategica di Profile Pensions, consulente digitale specializzato nell’aggregazione di posizioni pensionistiche con 24mila clienti. Un deal del quale non sono stati resi noti i termini finanziari ma che dopo il closing farà crescere i risparmi in gestione a Moneyfarm del 40%, portandoli a 3,8 miliardi di euro in totale investiti da 115mila clienti in Italia e Regno Unito.

“Vogliamo aiutare le persone in tutte le loro necessità di investimento e di pianificazione. Le pensioni, soprattutto nel Regno Unito, sono un tema molto importante e con l’inflazione che sale diventano ancor di più il primo basket in cui i risparmiatori possono aumentare gli investimenti – spiega Daprà .Profile Pensions ci fa fare un salto di scala per le masse gestite, ci permette di crescere nel Regno Unito, dove manca un soggetto pubblico come in Italia, nel segmento importante della previdenza che vale 780 miliardi di euro”.

Il 2023, assicura Daprà, sarà l’anno del consolidamento. “Ci siamo espansi tanto, ora non dobbiamo perdere il focus. La priorità è integrare Profile Pensions nel primo semestre ed essere sicuri che l’acquisizione sia di successo. Noi siamo partiti nel 2015 dalla gestione patrimoniale e dalla consulenza indipendente, ora vogliamo espandere la gamma prodotto e continuare il percorso di crescita, sia sul canale consumer che con i nostri partner. Abbiamo lavorato tanto nel 2022 per avere un’offerta più completa, in Italia abbiamo lanciato il piano individuale pensionistico (Pip) e abbiamo aperto ai portafogli Esg per aumentare le scelte che le persone possono fare anche in base ai loro valori: il 35% dei clienti più giovani chiede investimenti sostenibili”, afferma il co-fondatore. 

Niente spazio, almeno per il momento, per l’avanzata in Piazza Affari o sui più blasonati listini internazionali. “Oggi la Borsa sarebbe una distrazione per l’azienda. Non è che non guardiamo alla quotazione, anzi crediamo che in futuro possa essere interessante per i nostri azionisti. Ma in questo momento – conclude – lo scenario sui mercati finanziari è complicato”. E allora è meglio attendere.

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