mercoledì, Settembre 27, 2023

Covid-19, tamponi obbligatori per chi arriva dalla Cina in Italia

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Tamponi obbligatori per chi arriva dalla Cina in Italia. Il rapido aumento dei casi di Covid-19 nel Paese da cui, nel 2020, è partita la pandemia da coronavirus, l’abbandono della politica zero-Covid da parte delle autorità di Pechino e di tutte le limitazioni ai viaggi e lo stop alla comunicazioni dei casi spingono a reintrodurre controlli alle frontiere. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato un’ordinanza che reintroduce test rapidi per i viaggiatori in arrivo della Cina. “Ho disposto, con ordinanza, tamponi antigenici Covid-19 obbligatori, e relativo sequenziamento del virus, per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia“, ha detto il ministro, come riferisce l’agenzia Adnkronos.

La misura di Schillaci di fatto supera i controlli consigliati in corso da qualche giorno all’aeroporto di Malpensa, a Milano, e in programma a Fiumicino, nella Capitale. Il rischio del dilagare di nuove varianti preoccupa gli esperti.

La situazione:

  1. A Milano un positivo su 2 tra i viaggiatori dalla Cina
  2. L’allerta dello Spallanzani
  3. Gli altri paesi

 Ecco come sta agendo il governo cinese e quali misure di difesa sono state prese da alcuni Paesi

A Milano un positivo su 2 tra i viaggiatori dalla Cina

I dati in arrivo da Malpensa, d’altronde, confermano la circolazione diffusa del virus. Quasi un passeggero su due, tra quelli che il 26 dicembre sono arrivati a Malpensa dalla Cina a bordo di due voli, sono risultati positivi a Covid-19 dopo il tampone non obbligatorio stabilito da Regione Lombardia, stando ai dati presentati dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso. “Sul primo volo – ha spiegato Guido Bertolaso – su 92 passeggeri sono 35 (38%) i positivi. Nel secondo, su 120 passeggeri 62 (il 52%) sono positivi“. L’assessore ha spiegato che è stata attivata “la procedura per il sequenziamento. Domani mattina (29 dicembre, ndr) avremo i primi risultati“.

Anche a Fiumicino era tutto pronto per far partire i test, coordinati dall’istituto Spallanzani di Roma. Come spiega Ansa, “i passeggeri sbarcati che risulteranno positivi al test sul Covid saranno isolati in apposite strutture. Attualmente non ci sono più i covid hotel, smantellati col rientrare dell’emergenza, ma chi sarà trovato positivo al test verrà ospitato in strutture sanitarie ad hoc ancora attive”.

Da sabato 24 dicembre, aggiunge il ministero della Salute, Schillaci ha seguito l’esito dei tamponi sui passeggeri in arrivo a Malpensa provenienti dalla Cina e ha raccomandato il sequenziamento di tutte le varianti. In parallelo il confronto con la cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità per il monitoraggio sull’andamento dei contagi da Covid-19. 

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I numeri ufficiali continuano a rimanere bassi. Ma dall’abbandono della politica zero covid si moltiplicano i sospetti di un’epidemia nascosta e in rapida crescita

L’allerta dello Spallanzani

Proprio dall’Istituto Spallanzani arrivano spinte a intervenire con urgenza. Il “problema Cina oggi va affrontato con tempestività e coesione internazionale. I dati, pochi e poco trasparenti, stanno creando timore nella comunità internazionale, anche quella scientifica”, si legge in un passaggio di un rapporto su Covid-19- E ancora: “In un paese con un alta percentuale di non vaccinati in cui sono stati utilizzati vaccini poco efficaci che danno una bassa protezione di popolazione, una così forte crescita esponenziale dei contagi possa generare la selezione di una nuova variante, molto più immuno-evasiva e trasmissibile“.  

Il rischio? Che la nuova variante “traghetti l’evoluzione di Sars-Cov-2 oltre omicron, la variante dominante a livello globale ormai dalla fine del 2021“. Lo Spallanzani afferma, inoltre, che “al momento, le poche informazioni che arrivano dalla Cina indicano che le varianti che stanno alimentando questa nuova imponente ondata di contagi sono le stesse che già circolano da tempo a livello globale, ancora quindi all’interno delle sottovarianti di omicron“.

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Tutti e tre possono causare quadri molto simili, con alcune differenze a cui possiamo fare caso. L’ultima parola comunque rimane ai test.

Gli altri paesi

Molti paesi si sono già mossi nel ripristinare controlli sui viaggiatori provenienti dalla Cina. In India occorre mostrare l’esito del tampone negativo, mentre in Giappone è stato appena deciso l’obbligo di un tampone, come misura di emergenza temporanea contro l’aumento delle infezioni. Secondo Bloomberg, anche gli Stati Uniti potrebbero imporre misure restrittive simili, mentre l’Unione europea al momento non ha ancora preso alcuna misura coordinata.

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