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Estonia, Lettonia e Lituania saranno presto connesse tra di loro e con il resto d’Europa, passando per Varsavia, grazie a una nuova ferrovia ad alta velocità lunga 870 chilometri nota con il nome di Rail Baltica. Il progetto è nato nel 2001 con la firma di un accordo di cooperazione tra i ministri dei Trasporti dei tre paesi baltici, ma il primo vero memorandum utile per la sua realizzazione è stato siglato solo nel 2010, coinvolgendo anche la Polonia.
Grazie alla Rail Baltica, i tempi di percorrenza tra le capitali saranno dimezzati, con il tragitto tra Estonia e Lituania percorribile in sole tre ore e mezza invece delle attuali sette. Il progetto è pensato in primis per agevolare lo spostamento delle persone, ma consentirà anche di trasportare tredici milioni di tonnellate di merci l’anno, con ricadute positive per l’economia. Secondo le prime stime, la costruzione della linea ferroviaria dovrebbe creare 13mila posti di lavoro diretti a tempo pieno e altri 24 mila indiretti e una volta completata dovrebbe portare fino a 16,2 miliardi di euro di benefici quantificabili.
Il costo della ferrovia invece si aggira intorno ai 5,8 miliardi di euro, ma i paesi baltici possono contare su un finanziamento fino all’85% attraverso lo strumento Connecting Europe facility (Cef) dell’Unione europea, che ritiene la realizzazione della Rail Baltica prioritario. A oggi, l’Unione europea ha contribuito al progetto con 824 milioni di euro. La nuova linea servirà anche per rinnovare le reti elettriche dei paesi baltici, ancora sincronizzate con quella controllata centralmente della Russia: in questo modo si eliminerà il rischio che Mosca possa tagliare l’elettricità e bloccare anche le linee dei trasporti nell’est Europa.
Alternativa a Mosca
Ma il progetto ha anche un importante valore simbolico, al di là di quello puramente economico e
infrastrutturale. Le linee ferroviarie che attraversano al momento i paesi baltici sono ancora quelle realizzate dall’Unione sovietica che si snodano lungo l’asse est-ovest anziché che nord-sud, il che spiega i lunghi tempi di percorrenza tuttora esistenti tra le capitali. La rete era stata creata secondo queste direttrici con il chiaro intento di favorire i collegamenti con Mosca e disincentivare invece quelli tra i paesi vicini, rafforzando così la presa dell’Unione sovietica sulle repubbliche. Con la Rail Baltica si punta quindi a legare ancora di più Estonia, Lettonia e Lituania al resto d’Europa, rendendo più agevoli gli spostamenti verso ovest e sfavorendo invece quelli verso est.