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La tastiera Qwerty, le funzionalità di posta elettronica e l’esclusiva piattaforma di messaggistica Bbm lo hanno reso un cellulare avanguardista. Almeno fino all’arrivo dell’iPhone e dei nuovi smartphone con display touch screen, che hanno reso la tastiera fisica un accessorio datato e poco cool. E così, incredibilmente, tutto quello che aveva accompagnato l’ascesa del BlackBerry negli anni è finito con il rivelarsi il motivo della sua obsolescenza. La tastiera Qwerty non è riuscita a dimostrarsi al passo con il mercato, nonostante il supporto di Kim Kardashian. E alla fine dell’iconico telefono cellulare non ci rimarrà altro che il ricordo.
iPhone mini
The Apple iPhone 12 Mini at the Apple flagship store during a product launch event in Sydney, Australia, on Friday, Nov. 13, 2020. Sales of the iPhone fell 21% on anticipation of the new models, which arrived later than usual this year. Cook said the response to the 5G iPhone lineup and other new devices has been “tremendously positive.” Photographer: Brendon Thorne/Bloomberg via Getty ImagesBloomberg/Getty Images
Una vera e propria meteora nella produzione di Apple. Stiamo parlando dell’iPhone mini, la versione da 5.4 pollici “sopravvissuta” soltanto a due generazioni. Nonostante la compagnia di Cupertino avesse lanciato il modello sul mercato con grande entusiasmo, ha finito con il ricredersi dopo appena due anni, quando ha deciso di eliminare il modello mini dalla serie di iPhone 14, per sostituirlo con il più grande modello Plus. Ci dispiace dirlo, ma evidentemente le dimensioni contano per gli utenti di Apple.
Google Stadia
Se c’è una compagnia in grado di lanciare e poi “uccidere” progetti nel giro di poco tempo, quella è sicuramente Google – non a caso, in rete esiste un simpatico sito che tiene traccia dei software “uccisi” dal colosso della tecnologia -. Nel 2019, ad esempio, il lancio di Google Stadia è stato accolto con enorme entusiasmo per via delle grandi promesse sul futuro del gaming in streaming basato su Cloud. Ma nel corso dei mesi il progetto non è riuscito a conquistare il pubblico, tanto da convincere Google ad abbandonarlo definitivamente. O quasi.
Per riuscire a guadagnare comunque dal progetto, il colosso tecnologico ha deciso di concederne la licenza ad aziende di terze parti. Questo significa che Google Stadia non può definirsi a tutti gli effetti un prodotto scomparso, dato che continuerà a vivere in un’altra forma. Nonostante questo, il sito “Killed by Google” segnala il servizio come effettivamente morto agli inizi del gennaio 2023. Pertanto, l’epilogo di Stadia ci sembra più che ufficiale.