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La saga di Blackwater ha un grandissimo fascino, perché riesce ad unire tematiche sociali importanti (il conflitto razziale nell’America di quegli anni) ad un affresco familiare intricato e denso di risvolti psicologici. Il tutto avvolto dalle inquietanti sfumature horror.
La storia di Michael McDowell
Forse il nome non è noto alla maggior parte delle persone, ma Michael McDowell è stato lo sceneggiatore di film cult come Beetlejuice e Nightmare Before Christmas, nonché grande amico di Tim Burton e Stephen King. Fu lo stesso King a definirlo “Il miglior autore di paperback originali degli Stati Uniti” e Peter Straub di lui disse che era “uno dei migliori scrittori horror in questo Paese”. McDowell è morto nel 1999, chiedendo che la sua saga fosse pubblicata in sei volumi, ma la sua volontà non venne rispettata, uscendo come tomo unico e riscuotendo un tiepido successo.
Nella primavera del 2022 la saga di Blackwater è stata pubblicata in Francia divisa in sei parti, come voleva McDowell ed è diventata un caso editoriale, vendendo più di 500.000 copie e finendo nelle top ten (con i singoli volumi) delle classifiche francesi.
“Blackwater è un’opera di culto: questa è, a buon diritto, la definizione per eccellenza della saga di Michael McDowell che offriamo per la prima volta ai lettori italiani. Che cosa è infatti un’opera di culto? Innanzi tutto, continuare a essere costantemente letta e riscoperta anche a distanza dalla sua prima apparizione. Il recente, strabiliante successo di Blackwater in Francia, paese in cui i sei volumi della saga hanno occupato i primi dieci posti della classifica dei libri più venduti, dimostra che questa caratteristica appartiene a pieno titolo al lavoro di McDowell. Proprio di un’opera di culto è poi il suo tratto crossover, il suo amalgamare, cioè, diversi generi in una narrazione perfettamente compiuta e originale rivolta a tutti i lettori possibili. Blackwater presenta, da questo punto di vista, un impeccabile intreccio narrativo: i conflitti sociali, familiari e psicologici si mescolano in essa con il fantasy, l’horror e il soprannaturale. Infine, è un’opera di culto perché, come tutte le opere di culto, svela le paure e le angosce di un’epoca con una universalità degna della migliore letteratura”. Spiega Giuseppe Russo, direttore editoriale di Neri Pozza.