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La prima cosa che cerco sull’app è come associare un AirTag (che mi hanno regalato per via della mia abitudine di perdere le chiavi). TikTok si dimostra all’altezza. Mi basta guardare il primo video nei risultati, della durata di 31 secondi, senza dover scorrere le decine di altre clip. Non devo nemmeno toccare il video per far partire l’audio. Facile e veloce. Il mio esperimento sarà divertente.
Secondo giorno
Mi sveglio e mi ricordo che ho un lavoro che comporta molte ricerche online approfondite. Apro TikTok e cerco informazioni specifiche su Apple, come il numero di dipendenti che lavorano nei negozi dell’azienda. Non riesco a trovare la risposta, ma scopro un paio di trucchetti utili (come detrarre dalle tasse il vostro iPhone per pagarne solo la metà) e parodie sulle interazioni negli Apple Store (dove il “dipendente” si scusa per un’attesa di un’ora, vengono servite sei persone e ci sono solo novanta dipendenti). A quel punto, il mio responsabile si offre di cercare le informazioni di cui ho bisogno su Google. TikTok, a quanto pare, non è il portale giusto per trovare documenti societari.
Più tardi torno su TikTok e l’app mi consiglia un account chiamato oldloserinbrooklyn, in particolare le previsioni per il 2023 fatte dal profilo, in cima alle quali c’è un video che annuncia “la chiusura di altre riviste cartacee“… Giuro che non mi sto inventando niente.
Prima di andare a letto, scorro pigramente su TikTok alla ricerca di cose che, senza avere lo straccio di una prova, sospetto possano migliorarmi la vita. Mi escono clip su cose come la corsa, i sieri per capelli o antidepressivi. A questo punto mi rendo conto che sto partecipando a un enorme esperimento, e che lo sto facendo da almeno un decennio: sto cercando questi argomenti su un’applicazione di social media perché a un certo punto la mia psiche è stata influenzata da contenuti simili, sempre su un social network. Ora le mie ricerche stanno iniziando un nuovo ciclo. Guardo alcuni video in cui delle persone descrivono i loro brain zaps. Non ne ho mai sentito parlare e sono tentata di cercarli su Google, ma poi vado a dormire.
Terzo giorno
Mi viene voglia di interrompere questo stupido esperimento. Però poi mi riprometto di provare a usare come una vera e propria utility e mi metto a cercare cose come “come togliere una macchia di tè” o “come cucinare i noodles di zucchine”. Il piatto è terribilie, ma la colpa è della ricetta e non di TikTok.
Quarto giorno
Scrivo di nuovo a un addetto alle pubbliche relazioni di TikTok sperando che risponda ad alcune domande sulle ricerche. Sono lenti a rispondere. Devo ammettere che ormai ho ricominciato a usare Google.
Quinto giorno
È sabato e decido di usare la funzione di ricerca su TikTok per trovare un ristorante nella mia zona per la cena di compleanno di un amico. Si tratta di un vero e proprio test: voglio capire se TikTok può sostituire Google Maps o addirittura Yelp. In un’altra occasione avevo provato a cercare “il miglior bar vicino a me”: TikTok mi aveva mostrato il video di un bar a Koreatown, a Los Angeles, che però non è nella mia zona.