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Sulla circolazione delle auto, Majorino pensa a un “passaggio all’elettrico per quanto riguarda i mezzi che circolano all’interno delle aree urbane e la dismissione dei mezzi a gasolio per quanto riguarda i collegamenti extra urbani”. Investimenti anche per “l’estensione di piste ciclabili“ e “incentivi economici ad aziende che facilitano l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro e a commercianti che decidono di attrezzare spazi pubblici per le biciclette”. In merito al capitolo Olimpiadi 2026, il candidato vuole costituire “una società ad hoc per la gestione del grande evento, assieme alla Fondazione Milano Cortina 2026 e ai comuni di Bormio, Livigno e la provincia di Sondrio, pensata per rimanere sul territorio con il compito di attrarre e gestire altri grandi eventi futuri, come per esempio la Coppa del mondo di sci, ospitati dalle nostre montagne“.
Il terzo polo con la lista civica di Letizia Moratti
La candidata nel suo programma spiega da subito che “non saranno trascurate le attività di innovazione tecnologica delle infrastrutture, valorizzando i risultati della ricca ricerca già disponibile in Lombardia”. La chiave di volta quindi per le infrastrutture è connessa all’innovazione. Accento anche sull’aspetto green: “non bisogna trascurare l’importanza delle infrastrutture verdi, da rafforzare sia per motivi paesaggistici che ecologici, in modo da connettere il contesto urbano e rurale e valorizzare i servizi ecosistemici on demand”. Siccome “la Lombardia dispone di una buona offerta di infrastrutture”, queste nel breve periodo “dovranno essere ottimizzate e utilizzate in modo più efficace ed efficiente per rispondere ai cambiamenti in corso”, favorendo soprattutto a una “migliore integrazione modale delle infrastrutture e dei servizi e alla cura della loro qualità (estetica e funzionale) per rispondere ai bisogni diversificati dell’utenza”.
Per il rinnovo del parco auto le parole d’ordine di Moratti sono “contenimento (e miglioramento) di un parco veicolare privato troppo vetusto e inquinante” e “incremento dell’offerta e dei servizi per la mobilità a piedi e in bicicletta (Piano regionale della mobilità ciclistica)“. La candidata dedica un capitolo a parte a Trenord: “Occorre avviare una radicale riflessione sulla gestione e sui risultati di Trenord, per dare risposte positive ai cittadini sulle molte criticità presenti” e “studiare con attenzione i flussi e le tratte, per individuare gli strumenti di intervento mirati e concreti. Vogliamo arrivare a una progressiva liberalizzazione del servizio, iniziando dalle tratte più brevi”.
Più in generale, quindi, “è necessario riequilibrare gli investimenti tra Milano e le altre province, privilegiando la fascia meridionale della regione e le aree meno collegate”. Per quanto riguarda le infrastrutture digitali, Moratti vuole “creare una rete pubblica regionale, LombardiaWiFi, che permetta a tutti i cittadini l’accesso facile, gratuito e veloce a Internet in piazze, ospedali, biblioteche, centri sociali, scuole, impianti sportivi, centri di aggregazione e ambulatori, senza bisogno di registrazione, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni“. Nel lungo periodo spunta anche, tra le sfide del futuro da analizzare, l’alta velocità Milano-Monaco.
Unione popolare con Mara Ghidorzi
Come primo punto del suo programma, la candidata dice no alle Olimpiadi 2026: “La loro genesi, gli interessi coinvolti e la mole di denaro pubblico investito e che si investirà ne fanno l’emblema della grande opera inutile”. Stop alla costruzione di nuove reti autostradali, prima di tutte “la ormai tristemente nota Pedemontana”. Tra le proposte invece “la messa in sicurezza del territorio” e “una nuova legge regionale sul consumo di suolo più restrittiva”.