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Interventi sulle linee ferroviarie, stazioni per la mobilità sostenibile, abbattimento di passaggi a livello, nuove strade o manutenzione di altri tratti già esistenti. Sono solo alcune delle opere infrastrutturali e di rete che in Lombardia sono state finanziate con il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e il Piano Lombardia, un insieme di interventi messi in campo dalla Regione. Come per tutti le opere legate alle risorse europee ci sono però delle scadenze da rispettare, pena il mancato finanziamento.
Quindi, a che punto siamo con la scadenza fissata al 2026? Da un dossier commissionato al Centro studi per la programmazione intercomunale dell’area metropolitana (Pim) dal sindacato Filt Cgil emerge un quadro piuttosto sconfortante: dei 183 piani approvati (43 riguardano le ferrovie, 36 il trasporto rapido di massa, cioè il traporto pubblico, e 104 le strade) solo 42 si prevede possano che saranno completati entro il 2026, 29 presentano dei ritardi per la scadenza del 2026 e 112 invece andranno oltre.
Prendiamo le strade. “In base alle valutazioni effettuate sulle tempistiche realizzative, si ritiene che verosimilmente circa il 24% delle opere relative alla rete stradale sul territorio lombardo potrà essere completato entro il 2026, mentre un ulteriore 20%, per il quale si auspicherebbe la medesima tempistica, appare decisamente più in ritardo – si legge nel rapporto – Emerge, quindi, che ben oltre la metà degli interventi verrà completato oltre la data prevista dal Pnrr“.
Le risorse in campo sono importanti: solo per la mobilità e le infrastrutture sostenibili dal Pnrr alla Regione Lombardia al dicembre 2021 sono stati destinati 2,5 miliardi di euro, pari al 9,94% delle risorse territorializzate del Mims (Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ndr). Dal Piano Lombardia invece provengono 2,23 miliardi per le infrastrutture di mobilità, che vanno dalla riqualificazione del sistema stradale agli interventi volti a garantire l’accessibilità proprio delle opere per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 (ai quali destina 0,57 mld di euro). Le risorse del Pnrr devono essere utilizzate per progetti e interventi da realizzare entro e non oltre il 2026, e, come si legge nel dossier, “la richiesta ed ottenimento dei finanziamenti europei spettanti su base semestrale può avvenire solo a fronte dell’effettivo conseguimento di traguardi e obiettivi”.
Ma perché si sono accumulati ritardi?
“La problematica principale rimane il costo delle opere – spiega l’ingegnere Maria Evelina Scaracchi del Pim che ha curato il dossier -. L’occasione del Pnrr ha sbloccato, insieme a quella delle Olimpiadi, una serie di finanziamenti ma spesso i costi delle opere nelle varie fasi aumentano, soprattutto oggi se pensiamo alla congiuntura guerra e crisi energetica. Si rischia di arrivare a non aver la copertura finanziaria necessaria“. Ai problemi legati ai costi per il particolare periodo che stiamo vivendo, se ne aggiungono altri di carattere burocratico, come i tempi reali di approvazione e sviluppo.