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“Blank Space, baby“, “red lip classic“, “look what you made me do“, un milione di allusioni a sciarpe perdute: su Reddit e Twitter, i seguaci di Taylor Swift comunicano in codice. È un’abitudine comune a molti fan: citare le opere di un artista è una tendenza diffusa nelle comunità dei loro seguaci. Proprio per questo che è stato bizzarro vedere parole esplicitamente tratte dalle canzoni di Swift approdare al Senato degli Stati Uniti.
La settimana scorsa la commissione giudiziaria della camera alta del Congresso ha interrogato il presidente di Live Nation Entertainment durante un’udienza indetta allo scopo di capire se l’azienda – che si occupa di organizzazione di eventi – costituisca un monopolio, dopo il caso dello scorso anno sulla gestione delle prevendite per il tour Eras di Swift da parte di Ticketmaster, azienda di distribuzione di biglietti che fa parte di Live Nation. Durante l’udienza, diversi senatori di entrambi gli schieramenti politici hanno fatto riferimenti ironici ai testi della cantante: “Posso suggerire, con tutto il rispetto, che Ticketmaster si guardi allo specchio e dica: ‘Sono io il problema. Sono io’ [I’m the problem. It’s me, in inglese, ndr]”, ha dichiarato il senatore Richard Blumenthal, citando un successo recente di Swift, Anti-Hero. Il momento è diventato virale, suscitando un misto di giubilo e sufficienza da parte degli utenti internet. “Dei senatori che citano i testi di Taylor Swift durante le udienze di Ticketmaster – ha twittato una sedicente swiftie, il nomignolo con cui vengono definiti i fan più accaniti della cantante – è una cosa allo stesso tempo cringe e impagabile“.
La neolingua degli swiftie
L’udienza e le reazioni online rivelano una caratteristica peculiare del fandom di Swift (e non solo): i membri della comunità parlano una lingua tutta loro. Quando i fan inseriscono frasi tratte dalle canzoni all’interno delle loro conversazioni, il contesto – le metafore e i doppi sensi, le situazioni e le relazioni a cui la cantante potrebbe fare riferimento – rimane intatto: si tratta insomma di un gesto autentico. Se a farlo però sono dei politici, il risultato è imbarazzante.
Citare i testi delle canzoni rappresenta una modalità di comunicazione privata che avvicina i fan di Swift, sostiene Cynthia Gordon, studiosa di linguaggio e social media alla Georgetown University. Gordon ha dedicato anni allo studio delle varietà di linguaggio condivise da un gruppo di parlanti – o “lect”, come vengono definite in inglese – e ritiene che il modo di comunicare degli swiftie ne sia un esempio. Nelle famiglie queste particolari forme di idioletto si chiamano familects, e si sviluppano in seguito ad anni di inside joke o prese in giro che richiamano un determinato episodio familiare. Sono come dei meme che però fanno ridere solo un gruppo molto ristretto di persone e che probabilmente risulterebbero bizzarri a chi si trova al di fuori di quel nucleo familiare. Se le famiglie condividono un familect, potremmo dire che gli swifties adottano invece un fanilect. “Usando il linguaggio in questo modo, creiamo connessioni con persone che condividono i riferimenti e che capiscono cosa sta succedendo – spiega Gordon –. Citare Taylor Swift crea un legame“.
Il meccanismo linguistico specifico che entra in gioco quando i fan citano le canzoni di Swift si chiama intertestualità: in pratica, è il fenomeno che consiste nel prendere delle citazioni e inserirle in un nuovo contesto, come un subreddit o un’udienza al Senato. “Ogni nuova versione di una citazione o di una parola invoca e da una nuova vita a una serie di significati ed esperienze condivise“, sottolinea Gordon.