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Il nuovo mondo cinematografico legato ai fumetti Dc prende forma: la notizia delle ultime ore riguarda Superman: Legacy, l’ennesimo reboot legato all’Uomo d’acciaio e destinato a rilanciare questo universo narrativo. A scriverlo e dirigerlo sarà infatti James Gunn, a sua volta co-ceo di Dc Studios che col collega Peter Safran sta cercando di ripensare tutte le avventure filmiche di Superman & co. all’interno di Warner Bros., dopo le incertezze e i passi falsi degli ultimi decenni. Il piano è decisamente ambizioso ed è evidente che gran parte della sua riuscita passi proprio dal destino di uno dei supereroi più significativi di Dc Comics (l’altro, l’Uomo pipistrello, proseguirà anche con la saga autonoma di The Batman di Matt Reeves).
Gunn dunque prende su di sé la responsabilità di quello che sarà il primo capitolo di una nuova fase, intitolata Gods & Monsters. Anche se al momento non si conoscono dettagli precisi sulla produzione, a partire dal cast e in particolare chi interpreterà il nuovo Superman (anche se di certo non sarà Henry Cavill), abbiamo finalmente qualche informazione in più sulla sinossi: sappiamo infatti che il film “racconta il viaggio di Superman nel riconciliare la sua eredità kryptoniana con la sua crescita umana come il Clark Kent di Smallville, Kansas”. Inoltre dovrà capire come continuare a essere “l’incarnazione della verità, della giustizia e dei modi di fare americani, in un mondo che vede la gentilezza come fuori moda”.
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Superman: Legacy è previsto in uscita negli Stati Uniti l’11 luglio 2025, una data che lo stesso Gunn ha rivelato essere simbolica in un modo decisamente commovente: “Mio fratello Matt mi ha detto che quando ha visto la data di uscita si è messo a piangere. Gli ho chiesto perché e lui mi ha detto: ‘Sarebbe stato il compleanno di papà’”, ha scritto su Twitter. Il regista ha raccontato di aver perso tre anni fa suo padre, il quale aveva sempre sostenuto la sua passione per i fumetti. Gunn dice anche di aver rifiutato in passato la proposta di dirigere un film di Superman (gli preferì infatti il più bizzarro Suicide Squad) ma che solo ora è giunto alla consapevolezza di quanto “unica, divertente ed emotiva” sia l’occasione di raccontare la sua storia. Come lo farà lo scopriremo solo tra un paio d’anni.