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Mentre altre 30 persone stavano morendo nel Mediterraneo, la guardia costiera italiana ha sottoposto a fermo amministrativo l’imbarcazione di salvataggio Louise Michel, finanziata dal famoso artista di strada Banksy. La nave, bloccata ormai da due giorni a Lampedusa, avrebbe infranto il nuovo decreto migranti del governo Meloni, che impone alle ong di effettuare un solo salvataggio alla volta.
Prua e poppa rosa acceso, la nave ha la scritta “Rescue” in maiuscolo sullo scafo grigio chiaro e l’immagine di una bambina in bianco e nero che regge un salvagente rosa a forma di cuore sulle pareti della plancia nel tipico stile di Banksy. Il nome è quello della femminista e anarchica francese, figura di spicco e combattente durante l’esperimento di autogoverno della Comune di Parigi, Louise Michel.
Il suo scopo è di unire “il salvataggio con i principi del femminismo, dell’antirazzismo e dell’antifascismo” e opera con una “gerarchia orizzontale e una dieta vegana”. “Potrebbe sembrare incredibile che ci sia bisogno di una nave d’emergenza privata in una delle vie d’acqua più trafficate d’Europa, ma è così”, si legge sul sito dell’operazione.
La capitana Klemp
Commissionata e dipinta dall’artista nel 2020, è una vecchia nave della Marina francese, ristrutturata per effettuare operazioni di ricerca e salvataggio. Al timone, la capitana Pia Klemp, biologa marina di Bonn, in Germania, ed ex attivista per Sea Shephard, l’organizzazione ambientalista famosa per i suoi attacchi alle baleniere di frodo giapponesi.
Come Sea Watch e Open Arms, anche la Louise Michel batte bandiera tedesca e come le altre imbarcazioni ha contribuito a ridurre il bilancio delle vittime del Mediterraneo, arrivate a 26mila in 10 anni. Durante il week end del 25 e 26 marzo 2023, stava operando al largo di Lampedusa, dando assistenza in due giornate particolarmente impegnative, concluse con circa 4mila arrivi.
Dopo aver compiuto l’ennesimo salvataggio della giornata, la guardia costiera italiana ha ordinato alla Louise Michel di attraccare al porto di Trapani, in forza del decreto migranti approvato dal governo Meloni che impedisce alle ong di soccorrere più di un’imbarcazione alla volta prima di poter aiutare altre persone.
Ma sulla via del ritorno, l’equipaggio non avrebbe rispettato le indicazioni della guardia costiera, fornendo assistenza ad altre due barche cariche di migranti che si trovavano nella zona. “Siamo a conoscenza di decine di imbarcazioni in difficoltà proprio davanti all’isola in questo momento, eppure ci viene impedito di prestare assistenza. È inaccettabile!”, ha dichiarato la ong su Twitter, per spiegare l’accaduto.
Le autorità hanno così dirottato la nave verso Lampedusa, dopo il terzo salvataggio consecutivo, dove è arrivata con 180 persone recuperate dal mare, prima di essere sottoposta a fermo, nella mattina del 25 marzo. A oggi, 27 marzo, la nave è ancora bloccata e, secondo lo stesso equipaggio, l’Italia non ha ancora notificato alcun atto formale e motivato per giustificare l’interruzione del suo lavoro.