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Cambiamento climatico, sviluppo di tecnologie esponenziali, crisi energetiche e geopolitiche: di queste e altre sfide che incidono su diversi settori legati all’innovazione si occupa l’Institute for Transformative Innovation Research (Itir), il centro interdipartimentale dell’università di Pavia presentato il 31 marzo. Sono 7 le divisioni che hanno aderito all’Itir: il dipartimento di Scienze economiche e aziendali, il dipartimento di Biologia e biotecnologie, il dipartimento di Ingegneria civile e architettura, il dipartimento di Scienze clinico-chirurgiche, diagnostiche e pediatriche, il dipartimento di Ingegneria industriale e dell’informazione, il dipartimento di Scienze politiche e sociali, il dipartimento di Sanità pubblica, medicina sperimentale e forense. Nato a fine del 2022, il centro si occupa dell’innovazione trasformativa, un approccio che inquadra i cambiamenti in corso nelle imprese e negli ecosistemi alla luce delle nuove sfide odierne.
L’approccio sistemi dell’Itir si traduce nelle 8 aree tematiche, chiamate T-Labs, che si sviluppano sempre in una logica multidisciplinare. L’Agile Lab si occupa di competenze, strumenti e tecnologie per sviluppare un approccio agile nelle strategie e nei modelli organizzativi delle imprese; il Revalue Chains Lab, invece, studia come cambiano le catene del valore su scala globale alla luce delle sfide contemporanee, come ad esempio le crisi delle risorse o le crisi geopolitiche; Augmented Human Intelligence & Digital Ergonomics Lab è dedicato ai cambiamenti della relazione uomo – macchina e a come questo può supportare processi decisionali migliori e più sostenibili; l’Healthcare Transformation Lab è uno sguardo futuristico all’ecosistema sanitario e ai suoi necessari processi di profondo rinnovamento; Wellbeing & Nutrition Transformation Lab si occupa del futuro del benessere e della nutrizione affrontato da diverse prospettive in una logica One-Health; Sustainable Life Science Lab è invece incentrato sui nuovi paradigmi e modelli verso un nuovo modo di fare ricerca nelle bioscienze secondo un approccio sostenibile; Deeptech and Manufacturing Transformation Lab guarda verso il “rinascimento manifatturiero”: nuovi materiali, Industry 4.0, servitization, robotica e stampa additiva; l’Energy Transition Lab analizza il punto di incontro tra energie rinnovabili, smart grid e nuovi modelli di business.
“Itir è una risorsa importante e necessaria – commenta il direttore del centro, Stefano Denicolai -. Le sfide collettive che dobbiamo affrontare nei prossimi anni e decenni presentano un grado di complessità superiore a quanto abbiamo vissuto fino ad oggi, ed è quindi fondamentale conoscere a fondo l’innovazione trasformativa per metterne a terra il potenziale a vantaggio di tutti noi e delle generazioni future, nonché accelerare la ricerca multidisciplinare, di cui si parla molto ma si potrebbe fare molto di più. Non solo: l’università italiana può – e, nella nostra visione, deve – diventare ancora più agile e visionaria, migliorando la conversazione con le imprese e la società in generale. Partiamo in questo viaggio con molta determinazione e una squadra davvero d’eccellenza”.