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Avete mai visto un chupacabra così tenero? Forse no, e a dire il vero sono in pochi quelli che conoscono questa creatura leggendaria al centro di Chupa, un nuovo film in arrivo dal 7 aprile su Netflix e che racconta, in stile un po’ alla E.T. – L’extraterrestre, l’incontro tra un ragazzino e quello che tutti descrivono come un mostro, ma che in realtà si rivela essere solo un cucciolo in cerca della sua famiglia. Nel film, infatti, il tredicenne Alex (Evan Whitten) vola da Kansas City al Messico per riconnettersi con la famiglia di suo nonno, un ex campione di lucha libre; qui incontrerà non solo lontani parenti, ma anche una creatura sconosciuta, appunto un piccolo di chupacabra. Assieme ai cugini Luna e Memo cercherà di capire le origini di questo mostriciattolo puccioso e di riportarlo ai suoi genitori, nonostante i tentativi dello pericoloso e spietato scienziato Richard Quinn (Christian Slater) di mettere le mani sul raro esemplare
La leggenda
Ma che cos’è esattamente un chupacabra (o chupacabras)? Si tratta di una creatura leggendaria le cui origini affondano in America Latina a partire dagli anni Novanta, quando diversi capi di bestiame vennero trovati uccisi e dissanguati, probabilmente a causa di qualche rituale satanico o di semplice vandalismo. Da lì però si diffuse la diceria sull’esistenza di un mostro che si aggira per i pascoli a vampirizzare i poveri animali (da qui il nome, che in spagnolo significa letteralmente “colui che succhia le capre”). Sebbene non ci siano testimonianze di avvistamenti attendibili e univoche (molte di queste, è stato dimostrato, erano solo suggestioni create dalla visione di film horror), qualcuno sostiene che i chupacabra abbiano la sembianza di rettiliani, ovvero rettili dalla forma umanoide, dalla pelle verde o grigia che saltano a mo’ di canguri. Altri li descrivono come animali dalla bizzarra forma canina (e alcuni avvistamenti scambiavano per essi dei semplici Xoloitzcuintle, i cani nudi messicani).
Niente a che vedere con la forma assunta dalla creatura in questo nuovo film, dove assomiglia più a un grosso felino con le ali fluorescenti (un po’ come Pepita, il giaguaro alato visto in Coco, altro film che affonda le radici nel folklore messicano). Ovviamente l’intenzione di Jonás Cuarón, figlio del premio Oscar Alfonso Cuarón e regista di Chupa, era quello di mostrare l’incontro tra un ragazzo e una creatura temuta da tutti ma in fondo innocente, come insegna un classico della cinematografia di Spielberg: “Sono sempre stato un grande fan di E.T. e penso che queste storie siano così potenti perché giocano con l’idea dei giovani incompresi dagli adulti”, ha detto lui: “Chupa può anche essere un mostro, ma è l’unico che capisce cosa Alex sta passando. Il legame tra i due è così puro, come con un animale domestico, che trascende il linguaggio”.