martedì, Settembre 26, 2023

ChatGPT, OpenAi ha due settimane per mettersi in regola con il Garante della privacy

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Tempo fino al 30 aprile per correggere la rotta su ChatGPT. È questa la finestra temporale che il Garante della privacy italiano ha dato a OpenAi per adeguarsi alle sue prescrizioni sull’uso dei dati personali per addestrare il potente chatbot conversazionale. Se entro due settimane la startup fondata da Sam Altman rispetterà le regole europee in tema di informativa sull’uso dei dati personali, diritti degli interessati, utenti e non utenti, base giuridica del trattamento delle informazioni per allenare l’algoritmo, allora da piazzale Venezia sono pronti a sospendere la limitazione temporanea all’uso dei dati da parte di ChatGPT scattata a fine marzo, a cui l’azienda ha risposto sospendendo il servizio per gli utenti che si collegano dall’Italia.

Le prove di disgelo tra l’Autorità garante dei dati personali italiana e OpenAi segnano un allentamento della pressione sulla startup americana, accusata da più parti di calpestare le regole in materia di privacy (accusa rispedita al mittente dai vertici di OpenAi) e per questo sotto indagine anche in Canada. Un accordo entro il 30 aprile permetterebbe di chiudere il contenzioso mentre i garanti europei per la privacy si riuniscono, individuando così una linea nell’alveo del Gdpr che potrebbe allontanare da ChatGPT le lenti delle altre autorità per la protezione dei dati.

Gli impegni:

  1. Informativa sulla privacy ed età
  2. Base giuridica ed esercizio dei diritti

Informativa sulla privacy ed età

Il Garante ha chiesto a OpenAi di fornire e collocare in bella vista (specie prima di abbonarsi) una informativa trasparente sul proprio sito. All’interno gli sviluppatori di ChatGPT dovranno illustrare come trattano i dati necessari ad addestrare l’algoritmo, i diritti degli utenti e degli interessanti che non sono iscritti al servizio. “Per gli utenti che si collegano dall’Italia, l’informativa dovrà essere presentata prima del completamento della registrazione e, sempre prima del completamento della registrazione dovrà essere loro richiesto di dichiarare di essere maggiorenni”, scrive il garante.

Per dati personali, nel caso di ChatGPT, si intendono tutti quelli che cediamo, anche involontariamente, quando lo interroghiamo. Se chiedo a ChatGPT “Consigliami una ricetta per una cena romantica“, per esempio, sto lasciando trapelare delle informazioni personali che cedo senza aver dato un consenso esplicito e che vengono processati, almeno per ora, solo negli Stati Uniti.

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