lunedì, Ottobre 2, 2023

Un manga italiano verrà pubblicato dalla più importante casa editrice giapponese

Must Read

Questo articolo è stato pubblicato da questo sito

Qui in Italia, però, non è ancora possibile leggere questa storia; sperando che arrivi anche da noi quando in Giappone sarà pubblicata su Shonen Jump Plus.

Elena ci ha raccontato che ora dovrà partire per un altro viaggio verso il paese del Sol Levante, dove, in seguito alla sua vittoria, discuterà del suo manga con gli editor di Jump per capire il da farsi. Per il momento è prevista la pubblicazione della storia nella versione che ha vinto il concorso; se si trasformerà in una serie vera e propria, con capitoli in uscita settimanalmente, è ancora presto per dirlo.

All’idea di essere la prima italiana a venire pubblicata su Shonen Jump, Elena è sicuramente entusiasta, ma mantiene i piedi per terra e guarda soprattutto al percorso artistico che l’ha portata fino a qui, fatto di tanta passione e impegno e anche di molte persone con cui si è confrontata e che l’hanno aiutata a crescere in questi anni. “Sicuramente è un bel traguardo, ma è anche un nuovo inizio. La mia crescita come artista è dovuta a tanti fattori e certamente anche alle tante persone, amici e colleghi con cui mi sono confrontata, che mi hanno sostenuta per tutto questo tempo e che ringrazio dal profondo del cuore”.

I manga non sono uno stile di disegno

In Italia, quando si parla di manga, viene subito in mente lo stile di disegno particolare e unico che caratterizza alcune famose opere del fumetto giapponese e forse, anche per questo, negli ultimi anni, si sono moltiplicate le scuole che insegnano a disegnare “in stile manga”. La verità, però, è che definire i manga dallo stile di disegno è profondamente sbagliato, dato che, seppur molti abbiano caratteristiche comuni, come gli iconici occhi molto grandi, sono tantissime anche le differenze tra un manga e l’altro. Basta pensare ad autori come Toriyama di Dragon Ball, Oda di One Piece, il compianto Miura di Berserk, Rumiko Takahashi di Ranma e Lamù o Inoue di Slam Dunk e Vagabond per comprendere come ci siano tanti stili di disegno quanti sono i mangaka.

In realtà, i manga sono accomunati tra loro più dal modo di raccontare che non dallo stile grafico. Si pensi agli shonen d’azione come Dragon Ball, capostipite di una maniera di fare manga incentrata sui combattimenti che ha creato delle linee comuni in questo tipo di storie, poi riprese da innumerevoli altre opere. Lo stesso si può ad esempio dire anche a riguardo dei manga shojo dedicati alle ragazze. I termini shonen e shojo indicano le fasce di pubblico per cui delle opere sono consigliate, rispettivamente ragazzi o ragazze tra elementari e liceo (ma spesso, per un processo di semplificazione e un po’ impropriamente, vengono usati come sinonimi di alcuni dei generi, nello specifico shonen per i manga d’azione e shojo per i manga romantici). Naturalmente, l’appartenenza di un manga a una determinata categoria non ne preclude la lettura ad altre fasce d’età, come avviene da sempre anche in Giappone, e allo stesso tempo bisogna ricordare che non tutti i manga shonen sono d’azione, così come non tutti i manga shojo sono solo storie romantiche e così via.

- Advertisement -spot_img
- Advertisement -spot_img
Latest News

Dazn lancia il suo ecommerce

Dazn, il canale di streaming sportivo, sta per cambiare il gioco una volta di più con il lancio della...
- Advertisement -spot_img

More Articles Like This

- Advertisement -spot_img