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Tutto è maledettamente veloce ed efficace, non serve fare nulla se non l’upload del file e un po’ di pazienza. Di certo le foto create non sono perfette perché se si aprono su un display più grande e definito di quello di uno smartphone si possono notare difetti come incongruenze tra le sfumature della pelle e in generale corpi sempre troppo perfetti per essere credibili. Tuttavia, dato che è pensato per scopi ben al di là del lecito e della morale, è uno degli strumenti più accessibili e semplici da utilizzare.
Quanto costa Bikinioff
Bikinioff non è gratuito se non per la prima foto: al primo accesso col bot si viene informati (in inglese) che si ha a disposizione un credito che equivale a una foto in tempi di ricezione standard (circa 30 secondi). Si carica dunque la foto e in mezzo minuto arriva il risultato, dopodiché serviranno crediti sia per le successive foto sia eventualmente per dimezzare i tempi di attesa (15 secondi). Per continuare a denudare persone serve dunque pagare gli sviluppatori che prediligono, guarda un po’, le criptovalute così da evitare grane e, soprattutto, rintracciamenti semplici. Come da prassi, più si paga e più i crediti aumentano esponenzialmente. Con un rapido conto si spendono circa 5-7 euro per 10 crediti fino a circa 60-70 euro per ottenere 500 crediti.
Quali sono i rischi di usare Bikinioff
Il bot suggerisce di seguire un sottocanale interno chiamato P2P che mette in contatto gli utenti con quelli che vengono definiti come intermediari, ma che nella sostanza sono utenti anonimi di qualsiasi paese (la Cina domina) che offrono pacchetti vari per ottenere crediti. Se non si possiedono criptovalute pronte all’uso si viene indirizzati su siti che offrono tassi di scambio peraltro del tutto fuori mercato, oltre a mettere in pericolo la navigazione su portali discutibili e dai quali è meglio girare alla larga.
Insomma, utilizzando Bikinioff si entra naturalmente in un sottobosco oscuro e non raccomandabile né per sicurezza informatica né soprattutto per morale. Inutile specificare come questo bot possa risultare pericoloso – e illegale – visto che apre a ricatti, bullismo o vendette (una sorta di revenge porn manipolato come nel caso dei deepfake), ci sono già peraltro casi accertati come quello che riguarda una scuola media in provincia di Roma con protagonisti due quattordicenni che diffondevano foto nude delle proprie compagne di scuola. Sono stati accusati di produrre materiale pedopornografico.