venerdì, Settembre 29, 2023

Tumori: un semplice test delle urine per la diagnosi precoce?

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Con un semplicissimo test delle urine si potrebbe finalmente migliorare la diagnosi dei tumori. A riferirlo è oggi un team di ingegneri del Mit che ha appena messo a punto nuovi sensori di nanoparticelle capaci di rilevare diversi biomarcatori tumorali, e che potrebbero quindi consentire la diagnosi precoce di tumori utilizzando un test delle urine cartaceo. Non solo: come spiegano i ricercatori nel loro studio pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology, i sensori, che sono ancora in fase di sperimentazione, potrebbero essere usati per distinguere il tipo di neoplasia e come sta rispondendo al trattamento.

I precedenti

Di studi sperimentali su promettenti test capaci di scovare, rilevare e diagnosticare i tumori ce ne sono molti. Tra i più recenti, ad esempio, c’è quello sviluppato da un gruppo di ricerca australiano che si è dimostrato in grado di scovare le cellule tumorali attraverso un campione di sangue, evitando così di ricorrere a interventi invasivi come la biopsia. Oppure il recente dispositivo progettato da Grail, azienda sanitaria la cui missione è proprio quella di identificare le neoplasie in anticipo, capace di individuare e localizzare più di 50 tipi di cancro con un solo campione di sangue. E ancora: il test Mced (multi-cancer early detection), un altro esame del sangue che può rilevare la presenza di oltre 50 neoplasie diverse in persone che non hanno ancora sviluppato sintomi chiari e, quindi, quando la malattia è ancora ai suoi esordi.

Le novità

Questa volta, tuttavia, il nuovo studio punta a offrire un test che sia facile, accessibile a tutti e soprattutto economico. I ricercatori, infatti, hanno progettato il loro dispositivo in modo che possa essere eseguito utilizzando una semplice striscia di carta, simile a un test fai-da-te per il Covid. “Stiamo cercando di rendere la tecnologia disponibile anche in contesti con basse risorse ”, spiega Sangeeta Bhatia, tra gli autori dello studio. “Ciò fa parte del nostro obiettivo di democratizzare la diagnostica e creare tecnologie poco costose che possano dare una risposta rapida”. Per farlo, il team ha sviluppato nanoparticelle in modo tale che quando incontrano un tumore rilasciano brevi sequenze di dna che vengono escrete nelle urine. L’analisi di questi “codici a barre” del dna, utilizzando la tecnologia Crispr (e non come molti altri test che hanno bisogno di strumenti costosi e meno disponibili, come lo spettrometro di massa), può così rivelare le caratteristiche distintive del tumore.

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