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I modelli indicano che c’è il 62 per cento di possibilità che una versione classica del Niño si manifesti entro giugno o luglio, e il 40 per cento che si sviluppi una forma forte. Ma non è una cosa certa, perché El Niño è una conseguenza di complesse dinamiche atmosferiche. “C’è ancora molta incertezza, prevedere il vero El Niño è difficile perché l’atmosfera è caotica” dice Chavez. Ma quando arriverà, El Niño avrà sicuramente delle conseguenze.
Tutto questo calore in più nel Pacifico potrebbe aumentare significativamente le temperature globali: “C’è la possibilità che il 2023 sia l’anno più caldo di sempre – afferma Rohde –. Se si sviluppa un El Niño, come ora riteniamo probabile, il 2024 sarà probabilmente più caldo del 2023“.
Impatto sugli ecosistemi
Nell’oceano, poi, è possibile che le acque più calde – per colpa di El Niño o del riscaldamento generale a lungo termine – diventino meno produttive dal punto di vista biologico. Alcuni organismi possono migrare verso acque più fredde, trasformando sia gli ecosistemi che lasciano che quelli in cui si rifugiano. Ma altri, come i coralli, rimangono bloccati dove sono. Questi animali sono particolarmente sensibili al calore, a cui reagiscono sbancandosi.
La catena alimentare degli oceani dipende anche dalla circolazione naturale dell’acqua, che è influenzata in parte dalla temperatura. Quando l’acqua fredda delle profondità risale in superficie (il cosiddetto fenomeno di upwelling), porta con sé i nutrienti che fertilizzano il fitoplancton. Queste piante microscopiche crescono alla luce del sole, diventando una fonte di cibo fondamentale per lo zooplancton.
Ma quando si riscalda in superficie, l’acqua si stratifica, trasformandosi in una sorta di calotta. Come spiega Chavez, “più la calotta è grande, più è difficile da rompere. Riscaldando l’oceano, in pratica si riduce la quantità di nutrienti che risalgono. Ma la preoccupazione sul lungo periodo è quanto questo riscaldamento generale cambierà i processi naturali di fertilizzazione, come l’upwelling? L’oceano, nel tempo, diventerà un deserto?“.