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Il testo base della proposta di legge per vietare la maternità surrogata anche all’estero, rendendola reato universale, è stato adottato dalla commissione Giustizia della Camera. La prima firma è quella di Carolina Varchi, di Fratelli d’Italia, antiabortista e già prima firmataria della proposta sull’istituzione della giornata della vita nascente.
A oggi la maternità surrogata, o gestazione per altri, è illegale solamente se praticata all’interno dei confini italiani. Mentre non è reato ricorrervi all’estero e poi tornare in Italia con il proprio figlio o figlia. Secondo i giuristi dell’Associazione Luca Coscioni, in base al principio della doppia incriminazione, non è possibile punire qualcuno in Italia per un fatto commesso all’estero, se nel paese terzo la condotta non è considerata illecita.
Sarebbe come venire arrestati in Italia per aver fumato cannabis in Olanda, Spagna o Portogallo, dove il consumo a uso personale non è considerato reato. E infatti, nessuno ha mai presentato una proposta di legge per punire in Italia chi fa uso di sostanze legali in altri stati, perché sarebbe giuridicamente inapplicabile. Ma nella battaglia ideologica della destra contro la gravidanza solidale, questo problema non ha preoccupato i legislatori.
Pertanto, Varchi e altri hanno approvato il testo base di una proposta di legge per modificare l’articolo 12 della legge 40, che vieta la maternità surrogata e la commercializzazione di gameti ed embrioni in Italia, aggiungendo alla norma la frase “le pene stabilite dal presente comma si applicano anche se il fatto è commesso all’estero”. Pene che prevedono la reclusione da 3 mesi a 2 anni e una multa da 600 mila a un milione di euro.
In nessun altro paese al mondo, per i motivi di inapplicabilità giuridica già elencati, esiste un divieto simile. Mentre in molti paesi europei ed extraeuropei, come Stati Uniti e India, la pratica della maternità surrogata è accettata e legale, perché considerata come un’opportunità per tutte le persone di vedersi garantito il diritto a procreare, anche a chi, per difficoltà biologiche, non può farlo nella maniera tradizionale.
Il commento dell’Associazione Luca Coscioni
Inoltre, come sottolinea l’Associazione Luca Coscioni, la proposta di legge non solo vorrebbe perseguire penalmente i cittadini italiani che accedano alla gravidanza per altri all’estero, ma anche bloccare l’importazione di gameti per la fecondazione eterologa.
“Il testo adottato nasconde malamente l’intento di demolire tutti quei diritti già acquisiti, grazie agli innumerevoli interventi della Corte costituzionale sulla legge 40 del 2004 in materia di procreazione medicalmente assistita”, ha detto Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.
Infatti, essendo in Italia illegale donare gameti, per realizzare l’eterologa occorre importarli dall’estero e quindi rimborsare le spese alle strutture straniere. Se la proposta di Fratelli d’Italia venisse approvata, il pagamento di questi servizi all’estero potrebbero rientrare nel reato di “commercializzazione”.
Per questo, secondo Filomena Gallo, dato che “la gravidanza per altri commerciale è già vietata in Italia”, il “vero obiettivo della maggioranza” con questa proposta di legge sarebbe di riuscire a vietare anche la fecondazione eterologa.