venerdì, Settembre 29, 2023

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom è un miracolo di complessità e libertà

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Inutile girarci intorno, The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom è senza alcun dubbio uno dei titoli più attesi di quest’anno, se non persino dell’intera generazione. D’altronde, quel Breath of the Wild arrivato al debutto di Nintendo Switch, ormai più di sei anni fa, ha segnato l’intero mondo videoludico grazie a una qualità incredibile e a un’originalità applicata alla struttura open world che ancora oggi ha pochi rivali. In sintesi, l’unico videogioco che può superare Zelda è lo stesso Zelda.

Il nuovo Tears of the Kingdom, già dai pochi trailer mostrati da Nintendo, ha dimostrato una libertà d’azione ben superiore al suo predecessore, con dei limiti che sembrano dipendere soltanto dall’immaginazione dei giocatori, grazie ai tanti nuovi strumenti concessi, come la possibilità di costruire mezzi di locomozione di qualsiasi forma e tipo o la capacità di fondere le armi con qualunque tipo di oggetto. L’intera struttura del titolo è talmente libera che viene da chiedersi come i maestri artigiani del videogioco di casa Nintendo abbiano fatto a concepire e far girare tutto su Switch, una console ormai entrata nel suo settimo anno di vita.

Tra terra e cielo

Nonostante per Nintendo sia raro produrre seguiti diretti, anche in una stessa saga, The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom rappresenta un’eccezione, visto che è il sequel diretto di Breath of the Wild. All’inizio il giocatore si ritroverà nei panni familiari di Link e Zelda, prima di scatenare nuovamente il temibile potere maligno di Ganondorf sulla terra di Hyrule. Da qui ricomincerà l’avventura, in un mondo che è esattamente lo stesso del titolo visto sei anni fa, ma con una mappa completamente rivoluzionata per via dei nuovi sviluppi narrativi.

Se abbiamo insistito sin dall’inizio sul senso di libertà che il titolo offre, è perché questo è davvero sconfinato e difficile da rendere bene a parole. La prima grossa libertà che Tears of the Kingdom dà ai giocatori è quella relativa all’esplorazione, che qui si dipana in svariati livelli differenti. Link non dovrà limitarsi soltanto alle terre di Hyrule, già conosciute nel precedente capitolo (e che nasconderanno numerose sorprese anche per chi già le conosce a memoria), ma in qualsiasi momento potrà viaggiare tra le isole presenti nel cielo. Nonostante queste possano all’apparenza sembrare inarrivabili, ci saranno tantissimi modi per poterle raggiungere con facilità e, una volta compresi i meccanismi del gioco, non sarà necessario perdere ogni volta troppo tempo per capire come spostarsi da un’isola a quella successiva.

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