Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Il sogno ultimo di Michel Gondry è di creare film professionali senza professionalità, di poterli girare, creare, montare e postprodurre, con gli amici nella casa di campagna di sua zia (la stessa, adorata, del documentario L’épine dans le coeur), interrompendo di continuo la lavorazione per fare altre cose che non c’entrano niente (altri giochi) ma che catturano la sua attenzione volatile, e poi ributtandosi a capofitto nel film quando ne sente l’impellenza. Questo è un sogno impossibile e Gondry lo ammette in The Book Of Solutions, film il cui protagonista sarebbe lui, anche se non si chiama come lui, ma è un regista dai modi poco convenzionali sempre in rotta con i produttori (che odia di un odio che solo i bambini possono avere), circondato da una squadra fidata di donne che gli fanno da madri e al lavoro su un film venuto così male che tutti quelli che lo guardano si addormentano (molto divertente come questo film pessimo sia una specie di sua parodia dei suoi film). Lo deve sistemare ma l’unico modo di farlo venire bene è di fare tutto a modo suo, di assecondare il suo genio infantile.
Erano 8 anni che Gondry non faceva un film e ora arriva con una specie di suo Otto e mezzo, un film fatto di desideri misti a vera storia, in cui c’è un pezzo della sua vita (il film disastrato da sistemare sembra La schiuma dei giorni) e la cronaca dei suoi problemi professionali e umani, unita al sogno di come risolverli (con il libro delle soluzioni del titolo). Questa volta più che mai l’umorismo di qualità eccezionale (come ai tempi di Be Kind Rewind) è l’arma per fondare il film. In passato infatti trucchi analogici e digitali con i quali è diventato famoso fin dagli anni delle pubblicità e dei videoclip hanno oscurato la sua capacità di scrivere. Quando Gondry centra un film la sceneggiatura è sempre perfetta (anche quando non collabora con Charlie Kaufman come fece per Se mi lasci… ti cancello), l’umorismo è grandioso, sempre capace di usare le gag per aiutare la trama e parlare dei personaggi (quando i film non gli riescono invece è capace di fallirli come pochi altri, senza appello). The Book Of Solutions è il film di Gondry con meno trucchi e in cui più emerge che sceneggiatore e regista sia.