venerdì, Giugno 9, 2023

Industria 4.0: dal cloud alla sostenibilità: i trend

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Sul fronte della sostenibilità, invece, va da sé che sono le aziende manifatturiere stesse a chiedere soluzioni che possano rendere più efficienti i processi e migliorare i prodotti anche in ottica ambientale. A partire dalla consapevolezza che molto in termini di sostenibilità di prodotto e di carbon footprint – addirittura l’80%, secondo le valutazioni fatte da Ptc – dipende dal design, e che dunque proprio dalle piattaforme software passa lo sviluppo delle nuove soluzioni green, come dimostrano gli esempi delle turbine eoliche di Vestas, le soluzioni aerodinamiche che Audi sta sviluppando anche in vista dell’ingresso in Formula 1 nel 2026 e quelli di aziende come Vans, Napapijri, Volvo, Fresenius, Timberland, The North Face, Brembo, Ima Group e decine di altre presenti a LiveWorx. Significativo anche che la stessa Ptc abbia annunciato di avere appena aderito all’iniziativa Science Based Targets (SBTi), che include sia gli obiettivi net zero a lungo termine sia le migliorie per dematerializzare i prodotti e migliorare l’efficienza.

In termini più strettamente tecnici ed economici, i dati di mercato indicano una progressiva trasformazione dei modelli di business dall’on premise al software as a service (Saas) poggiato su sistemi cloud, con quest’ultimo che nel caso di Ptc rappresenta già un quarto del fatturato. “Non sarà comunque un passaggio totale – ha chiarito Heppelmann – perché ci sono grandi realtà che hanno bisogno di personalizzazioni e piattaforme specifiche, dunque resteranno nell’impostazione tradizionale. In generale però il paradigma Saas aiuta a mettere ordine in un mondo del software che in questo momento è piuttosto caotico, oltre a essere vantaggiosa in termini di cybersecurity.

Sullo sfondo, da un punto di vista culturale e di professionalità, i trend più evidenti sono quelli della collaborazione tra specialisti diversi all’interno di un’unica piattaforma, la possibilità di lavorare in modalità multiutente anche all’interno di piattaforme di design avanzate, una più facile amministrazione di processo utile perlopiù alle grandi aziende, la digital continuity attraverso l’integrazione tra le diverse fasi di processo (anche tra software tradizionalmente separati come product lifecycle management, customer relationship management, tool command language,…) e soprattutto capire se e come le ultime novità in termini di intelligenza artificiale generativa possano essere utili anche nel processo di digitalizzazione della manifattura. Campi in cui, c’è da scommettere, si giocherà la concorrenza del comparto negli anni a venire.

Zoom sull’Europa e sull’Italia

“Dal nostro punto di vista, oggi l’Europa non viaggia più con un anno di ritardo rispetto agli Stati Uniti in materia di digitalizzazione”, ha raccontato a Wired Paolo Delnevo, country manager per l’Italia di Ptc. E se in termini generali la sfida attuale, a maggior ragione per un’azienda quotata, è intercettare in anticipo le nuove tendenze mantenendo allo stesso tempo la sostenibilità e la profittabilità finanziaria anche sul breve periodo, lo scenario di competitività è profondamente mutato negli ultimi anni. “Se prima c’erano pochi grandi competitor, ben identificabili, oggi il panorama di aziende presenti si è ampliato di molto, anche su applicazioni specifiche oltre che in termini generali. La barriera di ingresso al mercato si è abbassata – ha detto ancora – e quindi ci sono sempre nuove aziende che si affacciano”.

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