venerdì, Settembre 29, 2023

Vision Pro di Apple, un flop annunciato

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Anche se non sono una giocatrice d’azzardo, sarei pronta a scommettere qualsiasi cosa sul fatto che il Vision Pro di Apple si rivelerà un flop.

Quando il nuovo visore per la realtà mista da 3499 dollari sarà in vendita nel 2024, non c’è dubbio che i fan più irriducibili della società di Cupertino e gli appassionati di realtà virtuale (Vr) e aumentata (Ar) si metteranno allegramente in fila con i loro sacchi a pelo davanti alle porte degli Apple Store. Non è da escludere nemmeno che sul carro salgano anche alcuni gamer.

Ma non c’è alcuna possibilità che lo faccia anche il resto di noi. Non stiamo parlando di un gadget “rivoluzionario”, per quanto Tim Cook sembri sicuro di sé quando cerca di spacciarcelo come tale. È anzi uno dei rari passi falsi di Apple e un segnale di come la società stia perdendo la sua capacità di trasformare le novità tech per smanettoni in dei must anche per il resto delle persone. Il Vision Pro non è un’anticipazione del futuro, ma piuttosto un’indicazione del fatto che Cupertino non ha una visione chiara del futuro.

Esito già scritto

“Negli ultimi vent’anni, ogni prodotto Apple di successo è stato in grado di scomparire in qualche modo: l’iPhone spariva nelle nostre tasche, l’iPad nelle nostre borse, l’Apple Watch al polso e gli AirPods nelle nostre orecchie”, ha scritto di recente la mia collega Lauren Goode, dopo aver provato il dispositivo alla Wwdc. “Vision Pro si differenzia da quasi tutti gli altri prodotti moderni di Apple per un aspetto fondamentale: il visore non scompare”; al contrario, continua Goode, si posiziona sul viso e nasconde gli occhi, “gli organi sensoriali che sono una parte cruciale dell’esperienza umana“.

Leggere la recensione di Lauren ha scatenato il mio fatalismo sulle sorti del Vision Pro. Mi ha fatto capire che un visore Apple, a prescindere dalle specifiche tecniche, rimane comunque un grosso aggeggio che si frappone tra chi lo indossa e il resto del mondo, una barriera più che un canale di comunicazione.

E nonostante Apple lo stia spacciando come un prodotto innovativo, il Vision Pro è solo l’ultimo di una lunga serie di visori di alto profilo, progettati per portare la realtà aumentata o la realtà virtuale (se non entrambe) alle masse. Tra i suoi predecessori ricordiamo Quest Pro di Meta, l’HoloLens di Microsoft, il Magic Leap 2 e i Google Glass, quattro dispositivi accompagnati da grande entusiasmo e presentati come un cambiamento di paradigma, che però hanno tutti immancabilmente fallito. Il Vision Pro rappresenta senza dubbio l’ultima e più avanzata versione dell’idea. Questo però non cambia il fatto che dovrà fare i conti con lo stesso problema che ha ostacolato tutti i visori Vr e Ar che l’hanno preceduto.

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