mercoledì, Giugno 25, 2025

Titanic, resta poco tempo per salvare il sommergibile disperso

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Anche qualora fosse ancora intatto, le scorte di ossigeno del sommergibile Titan stanno per esaurirsi completamente. Ai cinque passeggeri del mezzo sottomarino disperso nell’Atlantico, vicino al relitto del Titanic, restano poche ore di ossigeno utilizzabile, all’incirca fino alle 11 di mattina del 22 giugno 2023. Ma nonostante alcuni rumori rilevati dai sonar abbiano acceso le speranze dei soccorritori, la posizione del Titan è ancora sconosciuta.

Le navi impegnate nella ricerca del sommergibile sono ormai 10, dotate di altrettanti droni sottomarini, sonar e un argano con 8 chilometri di cavo per trainare in superficie il mezzo qualora venisse trovato. La missione è guidata dalla guardia costiera degli Stati Uniti e supportata da una coalizione internazionale di ricerca composta da Canada, Regno unito e Francia.

La situazione:

  1. Il sommergibile disperso
  2. Chi c’è a bordo
  3. Le operazioni di soccorso

Il sommergibile disperso

Il Titan è ormai disperso dalle 8 della mattina di domenica 18 giugno 2023 e il piccolo sommergibile da 6,7 metri è dotato di una scorta di ossigeno per appena 96 ore di immersione, sempre che non abbia subito danni e in base al comportamento tenuto dall’equipaggio, che potrebbe averne consumato più del necessario o risparmiato abbastanza da riuscire ad allungarne l’autonomia.

Chi c’è a bordo

A bordo del mezzo il miliardario britannico Hamish Harding, imprenditore nel settore aerospaziale, il miliardario oceanografo francese Paul-Henri Nargeolet, ex militare ed esperto del Titanic, il miliardario pachistano naturalizzato britannico Shahzada Dawood e il figlio diciannovenne Sulaiman, membri di una delle famiglie più ricche del Pakistan e attivi nell’industria petrolchimica.

Insieme a loro anche l’amministratore delegato della compagnia proprietaria del Titan, Stockton Rush. La moglie di Rush, per macabra ironia, è la bisnipote di due famose vittime del naufragio del Titanic: Isidor e Ida Straus, un’anziana e ricca coppia di migranti tedeschi arrivati negli Stati uniti a metà dell’Ottocento, che perse la vita nella loro suite di prima classe del transatlantico. Come riporta il New York Times, la loro storia ispirò una delle scene più iconiche del film Titanic di James Cameron, in cui una coppia anziana attende la morte abbracciata su un letto mentre l’intera nave va a fondo.

Le operazioni di soccorso

Le operazioni di soccorso per recuperare il Titan stanno costando milioni di dollari alle autorità del Canada e degli Stati Uniti, tra personale, mezzi e carburante impiegato negli scorsi 4 giorni, che comprendono almeno un sottomarino, diversi aerei, sonar e imbarcazioni. Tuttavia, in base alle dichiarazioni di un capo della Guardia costiera riportate da Business Insider, è altamente probabile che la compagnia Ocean Gate, responsabile del disastro, non rimborserà nemmeno un dollaro ai governi dei paesi che stanno guidando le operazioni.

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