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Più l’umidità aumenta, più è difficile far evaporare l’acqua dal corpo con la sudorazione. “Se questa non è efficace, l’unico modo è avere sempre più scambi tra il sangue e la pelle – continua Benmarhnia –. Per farlo, il nostro corpo invia più sangue, sempre più velocemente“.
Ecco perché la pelle si arrossa quando fa caldo: il corpo cerca di espellere il calore attraverso l’acqua nel sangue. Questo significa che il flusso sanguigno viene deviato dagli organi vitali alla pelle, un meccanismo particolarmente pericoloso per le persone affette da malattie cardiovascolari. “Se non è efficace, sprechiamo solo molta energia e il nostro sistema circolatorio verrà sopraffatto, e questo porterà a complicazioni molto gravi – dice Benmarhnia –. Questa è la ragione principale dietro i ricoveri negli ospedali e nei pronto soccorsi durante un’ondata di calore”. Le temperature elevate sono correlate al rischio di infarti e ictus (negli Stati Uniti, il caldo uccide ogni anno più persone di qualsiasi altro tipo di calamità).
Il caldo anomalo può creare problemi anche ai feti. “Nelle donne in gravidanza, il flusso sanguigno viene deviato dalla placenta quando la temperatura corporea interna aumenta – spiega Rupa Basu, capo della sezione di epidemiologia dell’aria e del clima presso l’Ufficio per la valutazione dei rischi per la salute ambientale dell’EPA della California –. Questo potrebbe garantire meno nutrienti al feto e talvolta, nei casi più estremi, causare un parto prematuro“.
Le possibili contromisure
L’accesso all’aria condizionata da parte di un maggior numero di persone contribuirà a prevenire i decessi legati al caldo, poiché riduce sia le temperature interne che l’umidità. In questo senso sono fondamentali i cosiddetti “centri di raffreddamento”, strutture in cui le persone che non hanno l’aria condizionata, o gli individui senza fissa dimora, possono rifugiarsi. Ma poiché l’umidità elevata porta le temperature roventi a continuare anche di notte, le persone hanno spesso bisogno di una tregua dal caldo anche la sera, quando i centri di raffreddamento sono chiusi.
Gli urbanisti si rivolgono sempre più spesso agli spazi verdi per abbassare le temperature. La vegetazione infatti “suda”, raffreddando in modo significativo l’ambiente. (Grazie alla mancanza di verde e alla sovrabbondanza di cemento e mattoni, le aree urbane possono diventare molto più calde di quelle rurali).
