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Il gatto di questo thriller perturbante con Rosamund Pike e Ben Affleck ci ricorda quanto spesso gli animali domestici sono testimoni di relazioni sentimentali familiari spiacevoli, contorte o disfunzionali. Il rapporto sempre più in crisi tra Amy e suo marito Nick viene osservato incessantemente dal micio Cheeto. Adorato dal suo padrone – che probabilmente sarebbe stato più in pena se a scomparire fosse stato lui e non la moglie, – osserva con l’implacabile sguardo carico di giudizio di un Dr Nowzaradan i due coniugi che si macchiano delle azioni più deprecabili. Scrutatore silenzioso e onnipresente, riesce a influenzare addirittura l’atteggiamento degli spettatori nei confronti dei personaggi. Il regista David Fincher ha affermato che ciò che ha apprezzato più di uno dei due felini usati per la parte, Boris (l’altro, più impaziente e giovane, si chiama Krinkles) era la sua capacità di restare fermo per molte ore nello stesso punto senza pause, continuando a fissare tutti con uno sguardo leggermente sprezzante.
Bob – A spasso con Bob (2016)
In barba ai detrattori dei piccoli felini, i fieri e indipendenti gatti non sono delle carogne. Di solito anche quelli arancioni sono affettuosi, se ve lo meritate. Bob, il gatto libero di A spasso con Bob, è l’eroe di questa pellicola britannica ispirata al romanzo autobiografico di James Bowen incentrata su un senzatetto tossicodipendente che fa amicizia con un gatto. James ottiene un appartamentino grazie a programma di sostegno e si ritrova come nuovo inquilino il micio, venuto a cercare cibo. Scoprendolo ferito, lo porterà dal veterinario e lo curerà, e in cambio Bob gli salverà la vita.
Goose – Captain Marvel (2019)
Si sa, i gatti sono imprevedibili, e anche i più affettuosi possono essere ribellarsi, specialmente quelli rossi. Normalmente, il danno peggiore che si può subire da un piccolo felino è costituito da graffi e morsi anche molto dolorosi che fanno sanguinare per un bel po’ e lasciano orribili cicatrici. Magari riescono a cavarti un occhio, ma nessuno pare sia morto sbranato da un micio. Se la creatura in questione però è “un gatto che sembra un gatto ma è un Flerken”, le cose cambiano. Goose proviene dalla serie di fumetti Captain Marvel, poi adattata nel film uscito nel 2019, e non è un gatto qualunque. È, in realtà, un Flerken, un pericolosissimo alieno in grado di emettere tentacoli assassini dalle fauci. Nei fumetti Goose si chiamava originariamente Chewie, e il cambio di nome è una citazione da Top Gun (non dobbiamo spiegarvela, vero?). Speriamo di rivederlo in The Marvels, il sequel delle avventure di Carol Denvers in uscita l’8 novembre. Anche di lui, qualcuno ha raccolto tutte le scene in una clip su YouTube.