domenica, Ottobre 6, 2024

Incidente ferroviario a Brandizzo, morti cinque operai: cosa sappiamo

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Una nuova strage sul lavoro si è consumata vicino a Torino nella notte del 31 agosto. Precisamente a Brandizzo, dove cinque operai dell’azienda di impianti ferroviari Sigifer sono stati investiti da un treno mentre svolgevano alcuni lavori di manutenzione sui binari. Secondo le prime ricostruzioni della tragedia, il macchinista non sarebbe stato avvertito della loro presenza e la procura di Ivrea ha aperto un’inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo contro ignoti.

Si chiamavano Kevin Laganà, di 22 anni, Michael Zanera, di 34, Giuseppe Sorbillo, di 43, Giuseppe Aversa, di 49, e Giuseppe Saverio Lombardo, di 52 anni. I cinque operai sono vittime del peggiore incidente ferroviario avvenuto in Italia degli ultimi dieci anni. Nel nostro paese si contano più di mille decessi sul lavoro ogni anno, come riportano i dati dell’Inail.

La dinamica dell’incidente e le cause sono ancora in fase di ricostruzione da parte degli inquirenti. Quel che si sa finora è che un locomotore addetto alla movimentazione vagoni, quindi un treno di servizio senza passeggeri, li ha travolti mentre viaggiava a 160 chilometri orari, sulla linea che collega Torino a Milano, ignaro della loro presenza sulla ferrovia. Altri due loro colleghi, in servizio assieme a loro sulla stessa linea ma impegnati poco distante dal luogo dell’incidente, sono riusciti a evitare il convoglio e mettersi in salvo. Sono poi stati ricoverati in stato di shock all’ospedale di Chivasso.

La procura di Ivrea, coordinata dalla pubblico ministero Giulia Nicodemo, ha aperto un’indagine per disastro colposo e omicidio plurimo contro ignoti e cominciato a ricostruire i fatti. In base alle prime ipotesi, riportate da La Stampa, i vuoti sarebbero molti. Si parla di un problema di comunicazione tra la squadra al lavoro e chi li avrebbe dovuti avvertire del passaggio del treno, dell’assenza di informazioni date al macchinista, che sarebbe stato ignaro dei lavori. Non è chiaro nemmeno perché il locomotore stesse procedendo ad alta velocità.

Gli inquirenti stanno quindi raccogliendo tutta la documentazione relativa ai lavori in corso sulla tratta, come e da chi fossero stati disposti, quali misure di sicurezza dovessero essere osservate dagli operai della Sigifer e chi abbia ordinato lo spostamento dei vagoni quella notte, proprio attraverso quei binari che dovevano trovarsi sotto lavori di manutenzione. Dai primi accertamenti della Polizia ferroviaria (Polfer), sembra che il passaggio del locomotore e dei vagoni vuoti fosse stato autorizzato regolarmente.

Al contrario, come evidenziato dalla procura di Ivrea, sembra che a mancare tra le carte sia li cosiddetto “nulla osta” che autorizza l’interruzione delle linee quando si devono eseguire lavori sui binari, si legge sul Corriere di Torino. Non è però chiaro perché sia assente questo nulla osta. Se per una mancanza della Sigifer che avrebbe dovuto richiederlo o della Rete ferroviaria italiana o degli enti preposti che potrebbero non averlo emesso. In più, a complicare la posizione della Sigifer, riporta sempre il Corriere di Torino, è la scoperta che la certificazione relativa alla sicurezza sul lavoro della società è scaduta il 27 luglio scorso.

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