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Ormai George R.R. Martin può vantare tanta esperienza in televisione quanta ne ha accumulata in decenni di scrittura di romanzi: l’autore delle Cronache del ghiacchio e del fuoco, infatti, ha un rapporto consolidato con il mezzo televisivo, e non solo per via del successo dell’adattamento Game of Thrones. Sono molti i progetti che nei prossimi anni lo vedranno direttamente coinvolto sul piccolo schermo, e di recente un articolo di Vanity Fair Usa ha inserito proprio un episodio del Trono di Spade scritto da lui, ovvero L’assedio (in originale Blackwater, il penultimo della seconda stagione), come uno dei migliori nella storia della televisione. Lo scrittore ha dunque colto l’occasione al volo e stilato sul suo blog una personalissima lista delle sue puntate televisive preferite.
Il finale più bello di sempre?
All’interno di Game of Thrones, appunto, lo stesso Martin dice che L’assedio è uno dei suoi preferiti, “anche se Il leone e la rosa [secondo della quarta stagione, ndr] è venuto molto bene pure lui, ho un occhio di riguardo per quell’episodio”, ha aggiunto. Al di là dei titoli che lo riguardano direttamente, però, l’autore ammette che il primato di qualità inarrivabile spetta a un’altra serie che non c’entra con il suo universo narrativo: “Se dovessi scegliere un episodio di quella lista ‘più perfetto’ degli altri, comunque, sarebbe quello finale di Six Feet Under”, ammette Martin: “Quella serie mi è piaciuta abbastanza, anche se non posso dire di averla amata come Rome, Deadwood o Fargo o altri titoli che non compaiono nella lista, ma quell’ultimo episodio è di gran lunga il miglior finale dell’intera storia della televisione, non riesco a immaginare qualcosa di migliore”.
Six Feet Under è una produzione Hbo andata in onda negli Stati Uniti dal 2001 al 2005, incentrata su una famiglia disfunzionale che gestisce un’impresa funebre: l’episodio conclusivo, scritto dallo stesso creatore della serie Alan Ball, mostra in rapida successione il futuro di ciascuno dei membri della famiglia e soprattutto la loro morte, che avviene in tempi diversi e nelle circostanze più disparate. L’intensità e il pathos di quella sequenza finale è da molti lodato come uno dei momenti di televisione meglio riusciti degli ultimi decenni. Martin però ricorda anche altre serie che ha apprezzato molto: “Buon compleanno di Mad Men, lo straziante Declino in Breaking Bad… I Soprano ha tantissimi episodio grandiosi, ma Caccia al russo è stato speciale…”, scrive ancora George R.R. Martin rallegrandosi anche della buona compagnia in cui è stato inserito da Vanity Fair: “Per The Wire hanno scelto un episodio con una morte dolorosissima… E Black Mirror è una serie straordinaria in tanti modi, ma San Junipero è l’episodio che continuo a riguardare”. Ottimi gusti, Martin, ottimi gusti.