sabato, Ottobre 5, 2024

Musica, Universal e Deezer si accordano per pagare di più gli artisti

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Un nuovo modello di streaming per mettere al centro gli artisti e la musica che gli utenti apprezzano di più. È quanto prevede l’accordo siglato da Universal Music Group (Umg), una delle etichette discografiche più famose del mondo, e Deezer, il servizio di streaming francese che conta oltre 200 milioni di contenuti disponibili in 180 paesi. Il nuovo modello verrà lanciato in Francia nelle prossime settimana, ma presto coinvolgerà altri mercati in tutto il mondo. Nell’ambito della loro collaborazione, Universal e Deezer hanno sviluppato questa soluzione attraverso un’approfondita analisi dei dati con il fine di valorizzare al meglio gli artisti e il loro rapporto con i fan. L’accordo nasce dalla convinzione, condivisa da entrambe le società, che il sistema di streaming debba essere sottoposto a un radicale cambiamento.

Secondo quanto previsto dall’accordo, al momento della distribuzione delle royalties verrà assegnato un valore doppio agli ascolti generati dai brani degli artisti professionisti, ossia coloro che hanno più di 1000 ascolti mensili. Questo valore verrà quadruplicato se gli ascoltatori cercheranno attivamente un particolare artista o una determinata canzone. In questo modo, si prevede che l’accordo aumenterà i pagamenti agli artisti professionisti del 10%. In aggiunta, la piattaforma di streaming demonetizzerà la musica ambientale, ovvero le tracce che riproducono rumori o altri suoni, che fino a questo momento avevano lo stesso peso nell’ambito dell’attribuzione delle royalties dei brani prodotti dagli artisti. “Dovrebbe essere ovvio per tutti che il rumore della pioggia o di una lavatrice non hanno lo stesso valore di una canzone del tuo artista preferito riprodotta in alta qualità”, ha sottolineato Jeronimo Folgueira, amministratore delegato di Deezer, che ha definito la nuova soluzione “il più ambizioso cambiamento del modello economico dall’introduzione della musica in streaming”.

Secondo quanto emerge da un’analisi della piattaforma, gli stream che vengono considerati “rumore bianco” raggiungono una quota del 2% su Deezer, mentre il 7% di quelli effettuati nel 2022 è risultato truffaldino, ovvero generato da account falsi. L’accordo tra Universal e Deezer prevede anche una particolare attenzione al rilevamento delle frodi e delle tracce generate con l’intelligenza artificiale. “L’obiettivo del modello è quello di mitigare le dinamiche che rischiano di fare affondare la musica in un mare di rumore e supportare e premiare meglio gli artisti in tutte le fasi della loro carriera, sia che abbiano 1000, 100mila o 100 milioni di fan. ”, ha concluso Michael Nash, vicepresidente esecutivo e responsabile digitale di Universal.

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