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Se quest’anno avevate in programma di passare qualche giorno al mare negli Stati Uniti, è possibile che abbiate tenuto d’occhio la situazione relativa ai grandi squali bianchi. Il pericoloso predatore reso famoso da Lo squalo (ma anche da film come Sharknado) è stato avvistato sulle spiagge della costa orientale dalla Carolina del Sud fino al Massachusetts, mentre i racconti di incontri ravvicinati e attacchi hanno tenuto in apprensione i potenziali bagnanti.
Al momento però molti biologi marini sono preoccupati da una minaccia molto più piccola, anzi microscopica: stanno monitorando un’ondata senza precedenti di batteri oceanici noti come Vibrio, che di recente hanno ucciso tre persone e ne hanno fatto ammalare una quarta tra il Connecticut e New York, che in due casi avevano nuotato nelle acque del Long Island Sound, un canale naturale sopra la città.
Il Vibrio è un nemico estivo diventato familiare per i bagnanti e i pescatori del Golfo del Messico. Quando l’acqua più calda favorisce la proliferazione batterica, le ostriche accumulano questi organismi nutrendosi. Il batterio comporta anche un rischio di infezioni per le persone che si tagliano pulendo i detriti bagnati dopo il passaggio di un uragano. Ma la comparsa del Vibrio nelle acque della costa nord-orientale degli Stati Uniti rappresenta un problema nuovo e sconosciuto, alimentato dal rapido riscaldamento degli oceani innescato dai cambiamenti climatici.
I ricercatori temono che il Vibrio possa diventare una minaccia costante per la sicurezza delle persone in spiaggia, e i medici che lavorano in aree in cui il batterio è già diffuso si chiedono se i loro colleghi nel nord degli Stati Uniti presteranno attenzione ai rischi potenzialmente fatali. “Siamo abituati a certe malattie nella nostra zona, ma i medici del nord-est, per esempio, potrebbero non avere la stessa familiarità – afferma Cesar Arias, professore e primario di malattie infettive presso lo Houston Methodist Hospital –. I cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo, compreso l’enorme riscaldamento degli oceani, stanno cambiando la geografia delle malattie infettive“.
Secondo le stime dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), ogni anno negli Stati Uniti si registrano 80mila malattie e 100 decessi causati dal batterio, di cui circa 52mila dovuti al consumo di frutti di mare. Ma dato che nel paese la sicurezza dei molluschi è strettamente controllata dalle agenzie federali, a destare parecchia preoccupazione in questo momento è l’altra quota delle infezioni da Vibrio, quella causata dalla specie Vibrio vulnificus, soprannominato il “batterio mangia-carne”. Queste infezioni si verificano quando l’acqua di mare carica di batteri si infiltra in una fessura della pelle. In un anno i casi stimati in media sono 28mila, anche se è opinione diffusa che il numero effettivo sia ancora più alto.