È finita! Con rammarico e una buona dose di tristezza, vi diciamo che la Mostra del Cinema 2023 è finita. Si certo, stasera c’è la cerimonia di chiusura, ci sono i premi e ci saranno le polemiche, qualcuno forse sarà contento, noi abbiamo un brutto presentimento. A parte tutto questo, la Mostra è finita. Ieri dal Lido mentre registravamo la tredicesima puntata del nostro podcast in cui vi raccontiamo cosa rappresenta per noi la Mostra (abbiamo anche aggiunto un approfondimento sul regista giapponese Kyoshi Sugita) sono stati proiettati gli ultimi tre film in concorso, Memory di Michel Franco, Out of Season di Stéphane Brizè e Woman of della coppia Szumowska e Englert. Il Concorso si è, quindi, chiuso, Orizzonti anche ha calato il sipario, come la sezione Venice Immersive. Giornate degli Autori e Settimana Internazionale della Critica hanno già proclamato i loro vincitori. Partiamo da quest’ultima selezione.
E il vincitore è… Il Gran Premio IWONDERFULL Settimana Internazionale della Critica è stato assegnato a Malqueridas di Tana Gilbert; una menzione speciale è stata data a Saura Lightfoot Leon per il suo ruolo nel film Hoard di Luna Carmoon e ad Ariane Labed tra i protagonisti del film Le Vourdalak di Adrien Beau. Il premio del Pubblico The Film Club è stato assegnato a Hoard come anche il Premio Circolo del Cinema di Verona. Il Premio Mario Sandrei – Hotel Saturnia per il miglior contributo tecnico è stata o assegnato a Malqueridas. Per quanto riguarda il concorso di cortometraggi SIC@SIC, il premio al miglior cortometraggio è andata o a Las memorias perdidas de los árboles di Antonio La Camera; il premio per la miglior regia a La linea del terminatore di Gabriele Biasi; il premio per il miglior contributo tecnico a We should all be futurists di Angela Norelli.
Passiamo ai premiati delle Giornate degli Autori. Il premio Label Europa Cinema è stato assegnato a Photophobia di Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčik; il premio Giornate degli Autori (GDA Director’s Award) a Vampire humaniste cherche suicidaire consentant di Ariane Louis-Seize; il premio del Pubblico a Quitter la nuit (Through the night) di Delphine Girard.
Altri premi collaterali. Il Premio Francesco Pasinetti del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani è andato a Io Capitano di Matteo Garrone. Il Prize of the International Critics (Premio FIPRESCI) per il miglior film di Orizzonti o delle sezioni parallele a Una sterminata domenica di Alain Parroni; il miglior film di Venezia 80 a Aku wa sonzai shinai (Evil Does Not Exist) di Ryusuke Hamaguchi. Premio Leoncino d’oro – Agiscuola/UNICEF a Io Capitano e la segnalazione Cinema for UNICEF a Zielona granica (Green border) di Agnieszka Holland. Premio Queer Lion – Associazione di promozione Sociale Queer Lion a Domakinstvo za pocetnici (Housekeeping for beginners) di Goran Stolevski. Dopo questa bella infornata di premi, e comunque ve li segnaliamo perché hanno una certa rilevanza, passiamo a cosa dice il tanto temuto pagellino dei critici italiani e internazionali sui film in Concorso.
Pagellino mon amour. Stando ai voti della critica internazionale il film che ottenuto la media voti più alta è Poor Things con 4,24 che è una lusinghiera media. Praticamente la stampa internazionale considera il film di Lanthimos quasi un capolavoro. Seconda piazza per Evil Does Not Exist di Hamaguchi con 3,80 (bel distacco) e terzo posto per Green Border con 3,76. Appena fuori dal podio con 3,62 di media Io Capitano di Garrone. Bocciati invece Origin con 2,43 di media, Holly con 2,45 e Comandante con 2,57. Siamo abbastanza d’accordo con i loro giudizi, se non fosse per il film di Garrone scalzato da quello della Holland. Veniamo alla sponda della critica nostra. Da venerdì nessuno riesce a scalzare Poor Things dal primo posto con una media voto di 4 stelle, mentre al secondo posto si attesta il film di Hamaguchi con un media voto abbastanza vicina, 3,9 stelle, e a pari merito a 3,7 stelle di media Io Capitano e Green Border. Il podio è simile. Veniamo ai bocciati. Per la critica italiana i film meno convincenti del concorso sono stati Hollydi Fien Troch (1,8 stelle di media), Origin di Ava DuVernay (2,2) e Priscilla di Sofia Coppola con 2,5 stelle. Come potete notare, i film preferiti dalla critica, e anche quelli sfavoriti, si assomigliano tra le due fazioni di critici. Solitamente il film preferito dalla critica non vince il Leone d’oro, ma da Chazelle ci possiamo aspettare di tutto. Non siamo convinti di questa scelta come presidente di giuria, l’abbiamo già detto, perché il regista americano non ha il profilo adeguato, cinematograficamente parlando, per gestire una giuria con degli ottimi interpreti, pensiamo a Jane Campion, a Martin McDonagh, anche a Mia Hansen-Love che comunque ha diretto più film e anche più autoriali di Chazelle oltre all’attrice taiwanese Shu Qi che ha lavorato con grandi maestri del cinema come Hou Hsiao-hsien, Andrew Lau e Yonfan.Comunque abbiamo Chazelle e ce lo teniamo.
Secondo noi, i vincitori sono… Se dobbiamo considerare come unico criterio di assegnazione dei premi delle giurie scelte da Barbera la provenienza geografica, i film che potrebbero dividersi i premi sono: Evil Does Not Exist di Hamaguchi per la zona Giappone/Asia; Poor Things e Maestro per gli Stati Uniti; potrebbero essere premiati gli attori di Priscilla, Cailee Spaeny, Jacob Elordi; per la zona Sudamerica/Centro America è più favorito Memory di Michel Franco a El Condedi Larraín; per l’Europa sicuramente Green Border anche se il film di Brizé, Out of Season, pare sia piaciuto e un film francese deve ricevere un premio, a fronte dei quattro presenti. Infine il premio per l’Italia. Noi speriamo in Io Capitano non solo perché Garrone si è dimostrato un grande autore dirigendo questo film, ma anche per la sua carriera. Ci spaventa, però, Enea di Castellitto perché in giuria c’èGabriele Mainetti che conosce bene il giovane regista. Lubo di Diritti, pare, non avere molte chance.
Questa cronaca dal Lido è in aggiornamento. Al momento ci fermiamo qui. Noi andiamo in giro per il Lido a vedere se incrociamo qualche attore e regista tornato per ridere un premio. Ci aggiorniamo a stasera con il palmares in mano. A dopo!
Crediti fotografici. Foto 1, Photocall Memory, Jessica Chastain, Michel Franco and Peter Sarsgaard (Credit Giorgio Zucchiatti – La Biennale di Venezia – for ASAC) (1) Foto 2, Malqueridas, Official still (2) Foto 3, Vampire humaniste cherche suicidaire consentant, official still (1) Foto 4, Domakinstvo za pocetnici (Housekeeping for beginners), official still (1) Foto 5, Poor things, actor Willem Dafoe Foto 6, Aku wa sonzai shinai (Evil does not exist) – Actress Ryo Nishikawa (Credits 2023 NEOPA, Fictive) (2)