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Anche per i cani robot ci sono programmi di adozione e per uno dei modelli più famosi come Aibo è la stessa società che lo produce, ovvero Sony, a occuparsi di ritirare gli esemplari spesso ormai inutilizzati, ripararli e rimetterli in sesto per poi consegnarli a strutture sanitarie o organizzazioni varie. Chiamata Aibo Foster Parent, questa iniziativa coinvolge in modo particolare tutti quegli utenti che dopo aver speso quasi 3000 euro per il cagnolino magari non hanno rinnovato il piano di abbonamento per tutte le funzionalità e ora vogliono disfarsene in modo elegante.
Aibo è comparso per la prima volta nel 1999 ma la produzione si era interrotta nel 2006 a causa delle scarse vendite e dal prezzo importante: la rinascita è avvenuta nel 2017 con una presentazione in pompa magna a Tokyo e tante novità, senza però abbassare il prezzo. Aibo può ascoltare, vedere, muoversi in modo autonomo, può riconoscere volti e interagire con persone e ambiente circostante. Ed è inevitabilmente anche molto carino, un mix pensato appositamente per il mercato nipponico: Sony ha coinvolto anche gli altri paesi del mondo, senza però conquistare una fetta esagerata del mercato. Molti utenti lo hanno abbandonato e non hanno rinnovato il piano Ai Cloud Plan e così il cagnolino ha cancellato tutti i ricordi di volti, posti e cose, ma anche le foto, impostazioni e altre opzioni personalizzate.
Con il programma di adozione rivolto alle ultime versioni 2019 ERS-1000, Sony rimetterà in sesto i vari esemplari oppure – nel caso siano troppo danneggiati – li utilizzerà per le parti di ricambio poi li donerà a enti e organizzazioni come conforto di pazienti o per le varie attività e potrebbe essere una soluzione non male per tutte quelle strutture che non ammettono gli animali (veri). Da quanto traspare verrà richiesto un pagamento non meglio specificato ai precedenti proprietari.