domenica, Ottobre 6, 2024

Scuola, com'è la vita quotidiana in una high school negli Stati Uniti

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Nella scuola americana, tutti gli studenti sono bellissimi, ci sono le ragazzine con la coda di cavallo e la divisa delle cheerleader e i maschi che giocano a football americano, a hockey o a basket, Si sprecano i drammi d’amore, spesso discussi davanti al famoso locker, che tanto piace agli adolescenti italiani. In realtà, come quelli italiani, i liceali statunitensi sono pieni di brufoli, puzza di sudore e prendono qualche brutto voto.

Si chiamano high school, perché sono le scuole secondarie. Nei paesi piccoli, nei sobborghi e nelle periferie, sono il centro della vita degli adolescenti, mentre nelle città, dove si trovano alternative interessanti dopo la giornata scolastica, sono solo un incubo. Non c’è nessun americano che dica di essersi divertito durante i quattro anni di high school. È l’età in cui si hanno gli ormoni a mille e anche il periodo in cui si è più brutti: ai maschi cambia la voce, viene una barbetta che neanche Shaggy di Sccoby Doo; alle ragazze vengono le prime mestruazioni, che le rendono particolarmente odiose, soprattutto con i genitori.

Armadietti, materie scolastiche e sport

Un aspetto dei licei americano che attrae molti adolescenti italiani sono, appunto, i cosiddetti locker, armadietti dove lasciare libri, quaderni, canne e foto di improbabili fidanzati o fidanzate. In realtà, al sesto giorno di scuola, puzzano di tute e scarpe da ginnastica, sono spesso lontani dalle aule dove andare ogni ora e vengono usati abbastanza poco.

Ma come funzionano le high school americane? Benché non ci sia un curriculum nazionale e ogni Stato abbia le proprie regole, tutti hanno due tipi di corsi: quelli che si chiamano core classes, che sono obbligatori, e quelli definiti electives, che sono quelli che, dopo il primo anno, si possono scegliere. I corsi core comprendono inglese (lingua e letteratura, compresi corsi di giornalismo, scrittura, letteratura e lingua straniera), scienze (biologia, chimica e fisica), social studies (storia, geografia, scienze politiche e economia) e matematica. Ogni studente è obbligato a seguirli. Poi ci sono mille corsi che si possono seguire per curiosità: teatro, fotografia, scienze informatiche e molto altro.

Siccome le università costano molto, gli sport sono il centro della maggior parte dei licei americani, perché chi è bravo può vincere una borsa di studio ed entrare gratuitamente in atenei spesso proibiti alla maggior parte delle persone, come dire: normali. La laurea negli Stati Uniti è considerata un po’ come le superiori italiane: è difficile che qualcuno non la prenda. Ma per chi dopo il diploma vuole fare altro, le high school spesso offrono corsi in cui gli studenti imparano un lavoro: meccanici, infermieri, cuochi, e altro. Il primo anno, agli studenti viene consigliato vivamente di provare tutti i tipi di possibili carriere: ogni otto settimane cambiano, da meccanico, a elettricista, a cuoco, a infermiere, a falegname e così via. Al secondo anno decidono in cosa specializzarsi. Spesso, alla fine dei quattro anni, vengono offerte opportunità lavorative dai business locali. Molti ragazzi decidono di fare il gap year, e cioè di passare un anno dopo il diploma a fare altro: lavorare, viaggiare e così via e iniziare l’università l’anno dopo.

Una giornata a scuola

Benché ci siano studenti provenienti da tutto il mondo, alla mensa tendono a stare con i propri ‘simili’. Ma ci sono opportunità, tante, di fare molte cose insieme. La parte più importante, dopo lo sport, è la scelta dei club dopo la scuola. All’inizio dell’anno, docenti e professionisti organizzano una specie di mercatino in palestra, pieno di tavolini ognuno dei quali propone delle attività. Ci si iscrive ai club e in questo modo si condividono spesso interessi e passatempi. Ce ne sono di tutti i tipi, dalla creazione di giornalini per la scuola, a scacchi, a yoga, a cinema, alla lettura, alla storia dell’arte, alla moda e miliardi di altre scelte. Tutto richiedono la presenza obbligatoria. Molti studenti si inventano club e li gestiscono: musica, danza, politica…qualunque cosa.

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