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Se camminando per le strade della vostra città, o di una qualunque altra città straniera, avete notato delle chiavette usb cementate nei muri e vi siete domandati come fossero arrivate lì, ecco la risposta. Questi piccoli accessori tecnologici sono parte integrante del progetto Dead Drops, “una rete di condivisione di file anonima, offline, peer to peer nello spazio pubblico”. Un piccolo movimento indipendente, nato nel 2010 a New York da un’idea di Aram Bartholl, artista multimediale con sede a Berlino, con l’obiettivo di costruire una rete alternativa a internet per la condivisione di file e dati.
La parte più interessante del progetto, infatti, sta nel fatto che ognuno di noi ha la possibilità di contribuire ad alimentare l’espansione di questa rete installando chiavette usb “nei muri, negli edifici e nei marciapiedi” della propria città. I suggerimenti di Aram Bartholl al riguardo sono piuttosto chiari: non dovete far altro che individuare il luogo in cui volete installare la chiavetta, scavare un piccolo buco dove possibile e poi fissarla utilizzando del cemento a presa rapida. A quel punto, la chiavetta diventerà parte di una rete globale e chiunque potrà utilizzarla per “rilasciare o trovare file”.
Nel caso in cui foste interessati a sapere come raggiungere la chiavetta più vicina a voi, il sito ufficiale di Dead Drops offre una mappa alquanto dettagliata, all’interno della quale potete visualizzare una serie di informazioni specifiche sull’accessorio al di là dell’indirizzo preciso, con tanto di commenti rilasciati dalla persona che ha deciso di installare la chiavetta in un luogo pubblico. Nel caso dell’usb di Via Costantino a Roma, per esempio, si legge: “Il DeadDrop si trova in un buco sulle mura del C.T.O. all’angolo tra via della Villa di Lucina e via Costantino, di fronte all’edicola. Copiate i file che vi interessano, lasciate ciò che volete”. Allo stato attuale, però, la chiavetta risulta rubata/scomparsa. Una specifica che ogni utente che frequenta il sito può confermare, così da aiutare le persone interessate a sapere se davvero possono ancora trovarla dove segnalato.
Considerando che il progetto va avanti da oltre un decennio, infatti, è difficile che tutte le chiavette segnalate nella mappa siano ancora presenti o attive. In Italia, per esempio, dovrebbero essercene 86, di cui 8 localizzate a Milano – una persino in un albero nei dintorni di Parco Sempione. Ma non è detto che siano realmente funzionanti. Se vi capitasse di incontrarne una, quindi, fate attenzione dal collegarvi il vostro pc. Qualcuno potrebbe anche essersi divertito a installarvi un malware.