venerdì, Ottobre 11, 2024

Nucleare, il governo accetterà auto-candidature per il deposito delle scorie

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Un decreto energia onnicomprensivo. Nel quale infilare anche una norma per accettare auto-candidature per il deposito nazionale delle scorie del nucleare. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase), Gilberto Pichetto Fratin, ha confermato la linea anticipata in estate per stabilire dove collocare l’impianto nel quale saranno stoccati 78mila metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media intensità e parcheggiati temporaneamente 17mila ad alta intensità provenienti dalle quattro ex centrali e da altri impianti della filiera dell’atomo. Ossia accettare volontari a fianco dei 67 siti individuati da Sogin, l’azienda pubblica incaricata dello smantellamento nucleare. E siccome per accogliere le auto-candidature serve una modifica alle regole, ecco la ragione della postilla nel decreto energia.

Pichetto Fratin ha anticipato la presentazione del progetto di legge nei prossimi giorni a un convegno organizzato dal Gestore dei servizi energetici (Gse), la società che coordina il settore in Italia. Il decreto avrà come fuoco la riforma del mercato tutelato del gas e dell’energia, che termina il 10 gennaio 2024, ma comprenderà anche regole sulle rinnovabili, come spiega Il Sole 24 Ore, e sull’eolico offshore. Più la norma dedicata al deposito nazionale delle scorie nucleari. La conferma arriva a Wired dal Mase stesso.

La situazione:

  1. Blocco di no
  2. I ritardi si accumulano

Nessuno dei luoghi designati per l’impianto delle scorie nucleari vuole ospitarlo. Il governo al palo pensa di modificare le norme per accettare auto-candidature. E nel frattempo deve pensare ai nuovi vertici di Sogin

Blocco di no

L’auto-candidatura è la tattica del governo per superare il coro di no che ha accolto la designazione dei 67 siti ritenuti sulla carta idonei a ospitare il deposito nazionale. Dodici di questi, tra le province di Torino, Alessandria e Viterbo, rispondevano a pieni voti ai criteri stabiliti dalla Sogin. Tuttavia, nelle successive fasi di consultazione, tutte le aree hanno contestato la selezione della spa pubblica, appellandosi a fattori come agricoltura di pregio, monumenti storici, infrastrutture critiche, falde acquifere o parchi per essere esclusi.

La società ha ricevuto 600 contro deduzioni per elaborare una nuova carta, tuttora riservata, approdata al Mase a luglio. Le fonti consultate da Wired sono concordi nell’affermare che, verosimilmente, in questa mappa si troverà una rosa più circoscritta delle 67 aree precedenti, ma nessuna new entry. Se tutti si sono opposti finora, è difficile pensare che cambieranno idea. E che, come vuole l’iter di individuazione del sito, qualcuno alzi la mano e accetti la designazione.

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